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Cardiochirurgia, il veto del rettore

Dite a Franco Iacucci, di informare Gaetano Pignanelli perché riferisca al governatore Mario Oliverio che anche il rettore dell’Università di Catanzaro intende commissariarlo. Pare, anzi, che il re…

Pubblicato il: 25/05/2015 – 14:38
Cardiochirurgia, il veto del rettore

Dite a Franco Iacucci, di informare Gaetano Pignanelli perché riferisca al governatore Mario Oliverio che anche il rettore dell’Università di Catanzaro intende commissariarlo. Pare, anzi, che il rettore Aldo Quattrone abbia già iniziato a farlo con l’apporre il veto all’apertura della Cardiochirurgia a Reggio Calabria.

Un veto esplicito, quello che Quattrone ha pubblicamente posto, infischiandosene delle dichiarazioni e degli impegni che proprio Mario Oliverio aveva assunto all’indomani del riproporsi dello scandalo di una struttura per la cardiochirurgia realizzata, collaudata e messa in opera presso gli ospedali Riuniti di Reggio Calabria ma lasciata non fruibile, nonostante si paghi un canone milionario.

Il governatore eletto dai calabresi, almeno in quella circostanza, fu chiaro ed esplicito e dopo avere incontrato il commissario dell’Azienda ospedaliera, Frank Benedetto, assicurò che avrebbe chiesto alla equipe che opera a Catanzaro presso Villa Sant’Anna di garantire le gestione e l’utilizzo delle sale di cardiochirurgia realizzate ai Riuniti di Reggio Calabria.

La cosa non sta bene al rettore Aldo Quattrone che ieri ha emesso la sua fatwa: «Reggio Calabria non può fare la cardiochirurgia perché semplicemente non ha cardiochirurghi». Strana posizione per un reggino purosangue cresciuto in ambienti politici forti e collaudati, come ben sa il governatore Mario Oliverio: sindaci di Reggio Calabria, infatti, furono sia il padre che il fratello dell’odierno rettore dell’università di Catanzaro.

Nell’occasione, Franco Iacucci, se lo ritiene, potrebbe insistere anche con Pignanelli perché facciano sapere al governatore che qualche interesse lo mantiene ancora oggi, il rettore Quattrone, proprio nella sanità reggina. In quella privata, ovviamente, dove la moglie è socia della più accreditata struttura di diagnostica, dove luminari della medicina arrivano da ogni parte d’Italia per visitare e consigliare pazienti che evidentemente non trovano ospitalità nelle strutture sanitarie locali. È la stessa struttura, per intenderci che vedeva come socio e direttore sanitario l’ex direttore generale dei Riuniti di Reggio Calabria Lillino Bellinvia. Della vicenda si occupò la trasmissione televisica Report ma Bellinvia ne uscì benissimo: disse che non aveva alcun conflitto d’interessi perché aveva venduto le sue quote… ai propri figli!

Anche nel merito, dovrebbe rilevarlo Iacucci insieme a Pignanelli e con loro Oliverio, il rettore Quattrone dice una cosa illogica e grave: «Reggio Calabria non può fare la cardiochirurgia perché semplicemente non ha cardiochirurghi». Messa in questo modo vuol dire che anche la Cardiochirurgia del policlinico universitario va chiusa urgentemente, visto che chi ci opera non è uno specialista in cardiochirurgia ma in chirurgia toracica, specialità assolutamente non equipollente, ai sensi di legge, alla cardiochirurgia. 

 

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