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Il Cis ricorda Pasolini a 40 anni dalla morte

REGGIO CALABRIA “Il profeta disarmato” è il titolo dell’incontro che si terrà il 27 maggio alle 18 nella sala della chiesa di San Giorgio al Corso, promosso dal Centro internazionale scrittori dell…

Pubblicato il: 26/05/2015 – 10:51
Il Cis ricorda Pasolini a 40 anni dalla morte

REGGIO CALABRIA “Il profeta disarmato” è il titolo dell’incontro che si terrà il 27 maggio alle 18 nella sala della chiesa di San Giorgio al Corso, promosso dal Centro internazionale scrittori della Calabria per ricordare Pasolini a 40 anni dalla morte. «Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta». Queste le parole pronunciate da Alberto Moravia nella sua orazione ai funerali del regista barbaramente ucciso nella notte tra il primo e il due novembre del 1975 in uno sterrato all’Idroscalo di Ostia. Sono passati 40 anni da quella tragedia, anni senza i suoi film, i suoi romanzi, le sue interviste, senza la sua voce. Un silenzio che ha colpito tutta la cultura italiana, che è rimasta orfana di un acuto intellettuale, un artista originale, coraggioso e soprattutto dotato di una preveggenza fuori dal normale, perché quello di cui lui scriveva negli anni 70 (l’omologazione culturale, la tv spazzatura e la pubblicità, l’arroganza del potere, la perdita delle identità locali, l’immigrazione) è diventato realtà ed è oggi sotto gli occhi di tutti. Su questi aspetti relazionerà il professore Nicola Petrolino, esperto e critico di cinema che, attraverso originali documenti multimediali, tenderà a dimostrare come Pasolini sia stato un intellettuale che sapeva rischiare, che sentiva la necessità di capire, comprendere, che sapeva soprattutto guardare avanti con preveggenza quasi profetica e in modo “disarmato”, perché le sue uniche armi erano la parola, il cinema, il coraggio e la lucidità di pensiero che drammaticamente lo hanno però candidato a essere coscienza critica e capro espiatorio di un’epoca.
Ecco perché a 40 anni da questa morte, come ha ricordato il ministro della cultura Franceschini, «L’Italia ha il dovere di ricordare Pasolini e di trasmettere alle nuove generazioni l’attualità del suo messaggio di ricerca e denuncia». La seconda parte dell’iniziativa, interamente dedicata al cinema e all’analisi del film “Accattone”, e la terza dedicata a “Pasolini e il mito”, saranno inserite nella prossima programmazione del Cis della Calabria.

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