The Voice, il vincitore è Fabio Curto

MILANO Barba nera e voce pastosa, un grande orecchino al lobo sinistro, predisposizione per il cantautorato colto e per quella chitarra che abbraccia come se fosse un’amante, il calabrese Fabio Curto strappa la vittoria al talent show The voice of Italy e si aggiudica il contratto con la Universal Music. Puntata dopo puntata, il 27enne di Acri, ha stregato prima i coach che lo hanno voluto, Roby e Francesco Facchinetti, quindi il pubblico, fino a conquistare la finale. E nella serata più importante da “calabrese testa dura” non ha mollato. Fase dopo fase, il 27enne di Acri, che ha lasciato nel cassetto una laurea in Scienze politiche per seguire il sogno di fare musica, pezzo dopo pezzo, ha sbaragliato gli altri concorrenti. Per la sfida finale, il giovane talento calabrese del team Facchinetti affronta ballate storiche come Father and sons di Cat Stevens, duetta con i suoi coach Roby e Fancesco Facchinetti, e ne “Il Mondo” di Johnny Fontana, torna a raccontare la storia della sua vita, messa in musica nel suo inedito “L’ultimo esame”, e si lascia indietro per primo Thomas Cheval, il primo dei quattro finalisti a uscire. Sul volto del primo eliminato, il sorriso viene sostituito in fetta dalle lacrime, ma non c’è tempo per consolare il giovane Cheval, perché per i tre rimasti in gara la sfida continua. Tutti sono chiamati a riproporre il brano che permesso loro di accedere al talent. Fabio aveva scelto Take me to Church di Hozier. E ancora una volta ha convinto. Arriva alla sfida finale insieme a Roberta Carrese, pupilla del team di Piero Pelù, mentre, quasi a sorpresa, si ferma al terzo posto, Carola Campagna, del team campione in carica di Jax. I ritmi sono serrati, c’è solo il tempo di qualche stacco pubblicitario, poi la gara deve riprendere per la sfida più importante, quella conclusiva. I finalisti devono esibirsi nel loro cavallo di battaglia. Roberta Carrese “attacca” con Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De Andrè, cui Fabio ha risposto – chitarra alla mano -con Halleluja, la ballata scritta nell’84 da Lonard Cohen. Due pezzi storici, conosciuti, che toccano anima e pancia del pubblico che da casa deve decidere a chi consegnare la vittoria. La battaglia si gioca nello spazio di due esibizioni live – Tiziano Ferro, con il suo nuovo singolo Lo stadio, e il trio elettropop Years & Years con la hit Kin- un breve collegamento con la webroom, quindi è il momento del verdetto. Vestiti di scuro entrambi, i volti tesi di chi non sa più aspettare ma è vincolato dal mezzo televisivo a tenere a bada il nervosismo, i due attendono l’ingresso del notaio con la busta che contiene il nome del vincitore. È l’Ulisse di Acri ad abbracciare i suoi coach, prima di ringraziare con voce rotta dall’emozione « gli occhi di mia madre, chi ha creduto in me in questi anni, la strada che insegna a prendere tanti schiaffi e chi lì mi ha conosciuto e qui mi ha sostenuto». Dopo, può tornare a esibirsi nel suo inedito “L’ultimo esame”. Nel frattempo, quello del talent The voice l’ha superato a pieni voti.