CATANZARO Antonio Pagniello detto Morris, 38 anni, si è costituito questa mattina presentandosi negli uffici della squadra mobile di Catanzaro. L’uomo, ex presidente del Trento 1921, era sfuggito alla cattura durante le operazioni di fermo relative all’indagine Dirty Soccer, mirata a sgominare un giro internazionale di combine sulle partite di Lega Pro e serie D. Al momento dell’esecuzione dei fermi Pagniello si trovava in Spagna. Al suo rientro ha deciso di costituirsi. In queste ore è sotto interrogatorio davanti al pm titolare dell’inchiesta, Elio Romano, e al capo della squadra mobile, Rodolfo Ruperti.
Pagniello è accusato di associazione a delinquere, frode in competizioni sportive e truffa. Pagniello, secondo gli inquirenti, lavorava a stretto contatto con Fabio Di Lauro, Ercole Di Nicola, Mauro Ulizio e Massimiliano Carluccio, identificati come promotori/costitutori e organizzatori delle combine. Le combine alle quali avrebbe partecipato il gruppo, con la presenza di Pagniello sono state identificate dagli inquirenti in Pisa – Torres (Coppa Italia Lega Pro); Juve Stabia – Lupa Roma; Santarcangelo – Aquila; Grosseto – Santarcangelo; Aquila – Savona; Prato – Santarcangelo; Cremonese – Pro Patria; Monza – Torres; Bassano – Monza; Torres – Pro Patria; Pro Patria – Pavia; Aquila – Tuttocuoio. Il ruolo di Pagniello era spesso quello di mediatore. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per esempio, durante la partita Monza – Torres « Mauro Ulizio, Massimiliano Carluccio con l’ausilio di Marcello Sollazzo e su richiesta di Vincenzo Nucifora, forti della disponibilità al finanziamento offerta da Fabio Di Lauro ed Erikson Aruci, offrivano/promettevano, attraverso la mediazione di Pagniello Morris, al presidente del Monza Dennis Bingham denaro o altra utilità o vantaggio, affinché la squadra del Monza uscisse sconfitta dall’incontro».
ale. tru.
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