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Clan Rango-Zingari, notificate 15 ordinanze in carcere

COSENZA I carabinieri del comando provinciale di Cosenza stanno provvedendo all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quindici persone considerate appartenent…

Pubblicato il: 29/05/2015 – 13:16
Clan Rango-Zingari, notificate 15 ordinanze in carcere

COSENZA I carabinieri del comando provinciale di Cosenza stanno provvedendo all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quindici persone considerate appartenenti o vicini alla cosca dei Rango-Zingari di Cosenza, ritenuti responsabili – a vario titolo – di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione finalizzatta allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’ordinanza cautelare, emessa a seguito della richiesta del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto e del sostituto Pierpaolo Bruni, è conseguente all’esecuzione avvenuta sempre da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Cosenza, lo scorso 12 maggio, di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Catanzaro a carico di 13 delle 15 persone attinte dal provvedimento cautelare eseguito oggi. La misura cautelare riguarda anche due persone non rientranti nel provvedimento di fermo perché già in carcere. Si tratta di Maurizio Rango, 39 enne di Cosenza, ritenuto il reggente della cosca attualmente detenuto in regime di 41 bis e Daniele Lamanna, 41enne, di Cosenza arrestato dopo mesi di latitanza. Le indagini, condotte dalla Procura distrettuale di Catanzaro, hanno consentito di delineare gli assetti del clan Rango-Zingari, attivo a Cosenza nel suo hinterland, e la sua rapida capacità di rigenerarsi quando suoi elementi di vertice sono stati attinti da misure cautelari a seguito anche di recenti operazioni condotte dai carabinieri. L’attività ha consentito di ricostruire come l’associazione, con la disponibilità di armi, fosse finalizzata allo sfruttamento delle ricchezze del territorio mediante la sistematica perpetrazione di estorsioni in danno di imprenditori, e gestisse in regime di assoluto monopolio il traffico di sostanze stupefacenti nell’area in cui esercita la propria influenza.

 

m.m.

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