ROMA «Apprendo dalla stampa dell’indignazione dei sindacati che chiedono lumi sugli sperperi nella sanità privata calabrese: un intervento, quello di Cgil e Cisl, che non mi stupisce. Si tratta di un argomento sul quale ero già stato sensibilizzato e sul quale mi ero già espresso. E, anzi, avevo ritenuto doveroso interrogare chi di dovere, ministro della Salute e del Lavoro, in nome del rispetto dei diritti dei cittadini, come pazienti e come lavoratori del settore». Lo afferma il senatore del Gruppo misto Francesco Molinari. «Sembra infatti – prosegue – che il diritto costituzionalmente garantito alla salute, sia difficile da assicurare in Calabria. È più facile che prevalgano, sull’interesse pubblico, gli interessi privati, che la salute non ha niente da spartire. Ed è comune l’utilizzo di posti istituzionali come trampolini per conquistare posti di potere, in un sospetto conflitto di interesse i cui contorni dovrebbero essere indagati».
«È perciò giusto – chiosa Molinari – non solo dare voce alla disperazione dei lavoratori, ma anche chiedere conto di quella doverosa attività di controllo che si dovrebbe spendere di fronte alle denunce dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali: non è bene interrogarsi sull’utilizzo dei fondi pubblici ai quali tutti noi cittadini siamo chiamati a contribuire? I quesiti alla base della mia interrogazione ancora attendono una risposta, e già se ne potrebbero porre altri a un governo che sembra far finta di niente, nonostante la situazione calabrese sia assai grave. Occorre che i necessari controlli intervengano prima che divenga – conclude – inaccettabile».
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