CROTONE Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i quattro giovani egiziani Abdul Aziz, di 23 anni, Mokoatar Ahmad (22), Hassanin Hassanin Ahmad (23) e Shahban Ahmad (32), fermati dalla Squadra Mobile della Questura e dalla Sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Crotone, coadiuvati dalla Capitaneria di Porto, perché ritenuti gli scafisti dello sbarco di 203 migranti di varie nazionalita’ giunti nel porto di Crotone. Gli investigatori hanno avviato, subito dopo lo sbarco, le indagini che hanno portato all’individuazione di alcune persone. All’identificazione dei presunti scafisti, quattro piu’ un minore fratello di uno di loro, si è giunti soprattutto grazie alla collaborazione di alcuni migranti ospitati nel centro di accoglienza di Sant’Anna.
Non tutti i migranti, però, hanno collaborato per timore di ritorsioni da parte di altri complici dell’organizzazione criminale che ha gestito il trasferimento. Secondo quanto appurato dagli investigatori i cinque avrebbero condotto, a rotazione, il natante e si sarebbero occupati piu’ volte di ripristinare la navigazione per il sopraggiungere di avarie. All’arrivo dei soccorsi, inoltre, avrebbero provocato volontariamente dei danni all’impianto elettrico dell’ imbarcazione e allo scafo. I quattro maggiorenni fermati sono stati portati nel carcere di Rossano mentre il minore è stato affidato ai servizi sociali del Comune. Tutti i migranti, soccorsi dal Godetia A-960, una corvetta della Marina militare belga nelle acque internazionali del Canale di Sicilia, giunti ieri a Crotone, erano partiti a bordo di un peschereccio fatiscente dalle coste egiziane. Il natante e’ stato avvistato all’alba di venerdi’ 29 maggio da un velivolo islandese, a 200 miglia da Capo Passero. Successivamente, il pattugliatore belga, impegnato nell’operazione “Triton”, ha proceduto al trasbordo dei migranti con l’ausilio di altro pattugliatore veloce della Guardia di finanza di Messina.
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