Ultimo aggiornamento alle 20:30
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Prof morta a Cosenza, il figlio tentò di ucciderla già in passato

COSENZA Avrebbero tentato di ucciderla anche un’altra volta. Anni fa. Sono agghiaccianti i particolari che emergono dalle conversazioni intercettate ai familiari di Patrizia Schettini, l’insegnante…

Pubblicato il: 01/06/2015 – 15:05
Prof morta a Cosenza, il figlio tentò di ucciderla già in passato

COSENZA Avrebbero tentato di ucciderla anche un’altra volta. Anni fa. Sono agghiaccianti i particolari che emergono dalle conversazioni intercettate ai familiari di Patrizia Schettini, l’insegnante uccisa nella sua abitazione a Donnici. Per la sua morte è indagato e attualmente in carcere il figlio minorenne della vittima. Il ragazzo – che in un primo momento aveva fatto credere che la madre fosse morta a causa di una caduta dalle scale – nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha ricostruito la dinamica di quanto accaduto quel giorno quando si trovava in casa con la madre e stava suonando il pianoforte. Secondo quanto ha riferito, la madre avrebbe prima parlato al telefono con i suoi insegnanti del conservatorio e poi lo avrebbe rimproverato afferrandolo per i capelli e prendendolo a schiaffi a causa di alcune notizie non positive sul suo rendimento scolastico. A quel punto il minorenne avrebbe agito in preda a un raptus.

Nei giorni successivi all’omicidio, gli inquirenti hanno messo sotto controllo i cellulari dei due figli adottivi della vittima e del marito e anche delle microspie nella loro casa e in macchina. In particolare, in una conversazione tra il padre e l’altro figlio di Patrizia Schettini (che è maggiorenne e attualmente vive in un istituto di cura) sarebbe stato proprio quest’ultimo a rivelare quando anni fa avrebbero tentato di uccidere la donna facendole bere un bicchiere di acquaragia. Una tragedia scampata perché la donna si sarebbe accorta in tempo che c’era qualcosa di strano in quel bicchiere dal sapore e dall’odore strano dell’acqua. Per quell’episodio sarebbe stato accusato – a dire del ragazzo – proprio lui, mentre ora intercettato dagli inquirenti avrebbe detto al padre: “Adesso hai capito che non sono stato io”. I due ragazzi avrebbero avuto in passato comportamenti strani tanto da essere segnalati al Tribunale dei minori. L’indagato quel tragico 1 aprile avrebbe avvisato il 118 dicendo che la madre era caduta dalle scale mentre stava pulendo con la scopa elettrica. E se in un primo momento il medico del 118 avrebbe constatato la morte per cause naturali, quello che invece non ha convinto la polizia giunta sul posto sarebbe stato proprio il graffio sul braccio del ragazzo. La donna, quindi, avrebbe cercato di difendersi quando il figlio l’avrebbe strangolata. Patrizia Schettini li ha adottati quando erano molto piccoli ma ha sempre cresciuto i due come se fossero figli suoi.

Da quanto emerso dalle indagini, la donna avrebbe seguito i figli e, nello specifico il minore dal quale avrebbe preteso che studiasse, che andasse bene a scuola e frequentasse seriamente le lezioni di musica. Un comportamento che il ragazzo – da quanto ha lui stesso raccontato – avrebbe avvertito come opprimente e aggressivo. I legali del minore, gli avvocati Gianfrancesco Vetere e Marco Facciolla, avevano chiesto il suo trasferimento in una struttura idonea o ai domiciliari per potergli permettere di concludere l’anno scolastico. Ma il Tdl ha rigettato la richiesta.

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x