LAMEZIA TERME Lo sport calabrese si accinge a scegliere il suo nuovo presidente. Dopo il commissariamento del Coni regionale, seguito alle dimissioni politiche di alcuni componenti della giunta che sosteneva Mimmo Praticò, sabato prossimo 6 giugno si celebreranno le elezioni per la scelta del nuovo massimo dirigente del Comitato e dell’esecutivo che lo affiancherà. Sono 57 i componenti del consiglio regionale del Coni chiamati a decidere la sfida tra Maurizio Condipodero, delegato regionale della federazione del baseball, e Pino Abate, finora alla guida della delegazione provinciale di Cosenza.
La battaglia si annuncia combattuta voto su voto. Regna un clima di grande incertezza anche per l’annunciato disimpegno del Coni nazionale. Come ha affermato, in un’assemblea pubblica di qualche giorno fa, il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini, oggi commissario straordinario in Calabria, «è destituita di ogni fondamento l’ipotesi che Roma possa propendere per questo o quel candidato. Chi rilascia simili affermazioni è evidentemente un millantatore perché l’unico interesse che ha il Coni centrale è che in Calabria tutto torni a funzionare come prima e che siano i calabresi a scegliere il loro presidente». Nella stessa assemblea, Fabbricini ha chiarito che «il commissariamento è scaturito solo da una scelta politica di alcuni componenti di giunta che si sono dimessi. Nulla da eccepire sulla gestione Praticò che si è contraddistinta per la trasparenza degli atti, a cominciare dal bilancio».
Un bilancio che fa gola. Il Coni calabrese ha una dotazione finanziaria, tra patrimonio e trasferimenti nazionali, che supera il mezzo milione di euro. Non sono spiccioli. Ecco perché, oltre all’indiscutibile prestigio della carica, esiste anche un interesse concreto a gestire il mondo dello sport. Due anni e mezzo fa aveva provato la scalata al vertice dell’ente di via dei Correttori Tino Scopelliti, fratello dell’allora governatore Peppe, ma i suoi sogni s’infransero davanti alla compatta riconferma di Praticò, eletto da un’ampia maggioranza per il quarto e ultimo mandato della sua gestione. Alcune delle federazioni che nel 2013 sostennero Scopelliti nella sfida con Praticò oggi sarebbero orientate a votare per Abate. Una regia di Tino dietro il tentativo di consumare una “vendetta”?
Intanto la gran parte dello sport reggino, attraverso il delegato provinciale Antonio Laganà, fa quadrato attorno a Condipodero, che si pone in linea di continuità con l’operato di Praticò. Si teme che un’eventuale elezione di Abate possa portare a un trasferimento degli uffici del comitato da Reggio a Cosenza, anche se Abate si è affrettato a smentire. Tuttavia appare certo che, in caso di elezione, Abate punterebbe come segretario regionale sul fido D’Aiello, attualmente dipendente del comitato della sua città.
Negli ultimi giorni la tensione sarebbe salita parecchio e anche chi, fino a questo momento, ha ostentato un’imperturbabilità da giocatore di poker, adesso manifesterebbe un certo nervosismo. «Non vogliamo togliere il Coni a Reggio, ma vogliamo dare un contributo allo sport calabrese, realizzando un modello virtuoso. Abbiamo voglia di fare», ha messo nero su bianco Abate in una delle numerose lettere inviate nei giorni scorsi ai dirigenti regionali. Se un candidato è dai modi “felpati”, l’altro si rivela passionale. Queste le idee di Condipodero: «Lo sport è lealtà e non tradimento, lo sport è partecipazione e non interesse. Punteremo sulle donne e renderemo protagoniste tutte le province. Ma il Coni non si muove da Reggio».
red. corcal.
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