CATANZARO «Appartiene al mondo della politica la tragicomica consuetudine di interpretare i risultati elettorali a proprio favore, comunque sia andata, e in quest’ottica appaiono folkloristiche le dichiarazioni di qualche esponente del Pd che assegna al proprio partito «un risultato straordinario» dal voto di domenica in Calabria». Lo afferma in una nota la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. «A me pare decisamente – aggiunge – che il partito di Mario Oliverio e di Ernesto Magorno sia uscito con le ossa rotte, specie se confrontiamo, salvo Siderno e San Giovanni in Fiore, i dati del 31 maggio rispetto alle regionali di novembre. A Lamezia Terme, terza città della Calabria, la coalizione del governatore ha dimezzato i consensi perdendo 25 punti in percentuale, a Vibo Valentia esce sconfitta al primo turno con un calo di circa il 10%, a Castrovillari perde altri 15 punti in percentuale e a Gioia Tauro passa in sei mesi dal 55% al 24%, senza contare il risultato di Soverato, dove ha incassato una sonora bocciatura il progetto di apparato messo in campo dai fedelissimi del governatore e sul quale lo stesso Oliverio ha messo la faccia e speso il suo impegno. Non sono poi annoverabili tra i “successi” del centrosinistra i risultati di piccoli comuni in cui si confrontano liste civiche al cui interno ci sono candidati che fanno riferimento a diversi schieramenti politici. Un fatto è chiaro, l’appeal del governatore Oliverio sul popolo calabrese è ormai estinto, con un effetto così deflagrante mai registrato in passato, quando (ad esempio con Loiero e Scopelliti al comando) le prime amministrative utili avevano segnato una tenuta complessiva delle coalizioni di governo. Non è necessario rivolgersi a un analista politico per comprendere i motivi di questo crollo: siamo reduci da sei mesi senza guida regionale, non si accenna a una giunta che sia completa e fatta da gente competente, la Calabria è spezzata in due da mesi e nessuno si è fatto seriamente carico del problema».
«Arriva l’estate e il turismo – prosegue Ferro – è già al collasso, nessuna prospettiva realisticamente favorevole in agricoltura e in genere nei settori imprenditoriali. Un bilancio privo di fantasia approvato con indifferenza e senza scatti d’orgoglio, una sanità sempre considerata fabbrica di voti che serve solo a consolidare centri di potere ma che in prospettiva soffre un commissariamento ormai destinato a schiacciare operatori sanitari e malati. Le coincidenze fortuite che hanno segnato la vittoria di Oliverio sono svanite, e lo stesso presidente ha subito dimostrato di non essere un innovatore, ma un restauratore con uno scarso peso politico romano. Un incipit fallimentare con un atteggiamento da capo corrente della minoranza Pd e non da governatore. Vista da centrodestra questa tornata elettorale segna qualche elemento di soddisfazione, che sara’ maggiore tra due settimane con le vittorie nei ballottaggi, ma non ci induce ad abbassare al guardia perché il cammino è ancora lungo. Il risultato del centrodestra dimostra che quando si mettono da parte personalismi, faide territoriali e rancori personali si può raggiungere l’obiettivo di creare una coalizione più ampia che ha un effetto di trascinamento sulle adesioni a un progetto e sulla partecipazione convinta degli elettori. Intanto godiamoci la vittoria di Vibo Valentia che ha segnato un impegno importante del consigliere regionale Mangialavori, un volto nuovo della politica calabrese al quale dobbiamo affiancare sempre nuove ed importanti energie per proseguire sul cammino di quella ripresa che ci appartiene».
x
x