COSENZA La frana di Oriolo e il crollo del Viadotto Italia, nel quale ha perso la vita un operaio, sono state tra le emergenze più gravi affrontate dalla Prefettura di Cosenza che ha dovuto coordinare tutte le operazioni di messa in sicurezza. E nella festa della Repubblica non potevano essere dimenticate. Nel corso della cerimonia che si è svolta davanti alla sede della Prefettura, nella città dei Bruzi, il prefetto Gianfranco Tomao ha tracciato un bilancio delle attività svolte, sottolinenando la finalità del loro operato. Prima del suo intervento e della cerimonia dell’alza bandiera, è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica e la “preghiera della pace”.
«Saremo – ha detto il prefetto – sempre accanto ai cittadini soprattutto in un territorio, come quello della provincia di Cosenza, che è colpito anche dal giogo mafioso». Il prefetto ha ricordato tutto ciò che è stato fatto, in particolare le interdittive antimafia emanate e il sostegno alle vittime di mafia. «La libertà economica – ha aggiunto – è un diritto fondamentale dei cittadini».
Tra le tante emergenze affrontate anche quella degli sbarchi. «Negli occhi dei migranti sbarcati – ha sottolineato il prefetto – abbiamo colto sempre il desiderio di riscatto quindi il nostro impegno è stato determinante nel prenderci cura di loro. La Prefettura ha profuso impegno anche per dirimere i conflitti di lavoro nella provincia. Come non ricordare, poi, la visita del Pontefice lo scorso scorso a Cassano: la macchina organizzativa ha funzionato perfettamente. Tra le situazioni più critiche affrontate la frana di Oriolo e il crollo del viadotto della A3. Per noi non esistono giorni festivi. La Prefettura è la casa di tutti i cittadini e per questo vi invitiamo a visitare la mostra sulla Grande Guerra che ospitiamo in questo periodo».
La manifestazione è stata allietata dal coro del liceo “Lucrezia Della Valle”, che ha intonato anche il Va pensiero di Giuseppe Verdi. Presenti, tra gli altri, il procuratore della Repubblica Dario Granieri, il questore Luigi Liquori, il vescovo monsignor Salvatore Nunnari, il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Cosenza Vincenzo Franzese.
Al termine del discorso del prefetto, alla presenza delle istituzioni, dei sindaci e delle forze dell’ordine, sono state consegnate le medaglie al valore a personalità della provincia che si sono distinte per le loro qualità umane e professionali.
Sono stati insigniti del titolo di cavaliere Antonio Coscarelli di Roggiano Gravina, il cancelliere del tribunale di Cosenza Giovanni De Lia di Marzi, Massimo Maniaci di Praia a Mare e Antonio Salamanca di Rende. Il cancelliere De Lia si è distinto per il suo attaccamento al lavoro che non ha mai conosciuto soste. Il maresciallo dei carabinieri Maniaci ha dato un grande contributo anche in situazioni in cui, a causa di incolumità naturali, poteva essere messa a rischio l’incolumità dei cittadini.
Insignito dell’onorificenza di Grande ufficiale il presidente dell’Ordine degli avvocati di Cosenza Oreste Morcavallo. Hanno ricevuto la medaglia d’onore: Vincenzo Amerise di Trebisacce, la cui medaglia è stata ritirata dal figlio Giuseppe; Carlo Alfano di Castrovillari ritirata dalla nipote Maria Lucilla; Carmine Accurso di Verbicaro e Pasquale Rennis di Acquappesa ritirata dalla figlia Francesca.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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