LAMEZIA TERME Il caso De Luca fa tornare alla ribalta Scopelliti, nelle inedite vesti di costituzionalista e in quelle, altrettanto irrituali, di fustigatore di un certo centrodestra. Quello che, per dirla tutta, non lo “difese” quando – lo scorso anno – Scopelliti si dimise dall’incarico di governatore anticipando gli effetti della legge Severino. Ora che tocca al neo governatore campano De Luca fare i conti con i vincoli della norma anticorruzione, il quotidiano Libero ha chiesto il parere dell’ex presidente calabrese. Che spara a palle incatenate contro chi, nel Pd, adesso pensa di rivedere il testo. «La inadeguatezza e la inefficacia della legge Severino sono state più volte prontamente evidenziate dal centrodestra prima ancora che emergessero i profili di incostituzionalità di cui oggi tanto si dibatte, senza, tuttavia, che il governo nazionale prestasse attenzione alle palesi criticità che caratterizzano la norma», spiega Scopelliti a Libero. Anche il centrodestra, compreso l’ex partito di Scopelliti, l’Ncd, è stato un po’ “timido” sull’argomento. «In effetti – dice il già alfaniano Peppe – un centrodestra, per certi versi inadeguato, non è stato in grado di elevare il livello del dibattito ponendo un argine a quegli effetti negativi che ricadono direttamente sui territori e sui cittadini». E non mancano le bordate a De Luca, che ha «assunto una scelta diametralmente opposta alla mia, si è posto cioè al di sopra della legge quasi fosse legibus solutus. Ed ha avuto gioco facile non incontrando un’opposizione in grado di far emergere le suddette difformità e il doppiopesismo tipico di certa sinistra».
Scopelliti proprio non tollera l’atteggiamento del Pd in questa faccenda: «Rimango molto perplesso. E ciò che più d’ogni altra cosa lascia basiti è che De Luca abbia tenuto una simile condotta supportato dalla maggioranza del suo partito, Renzi in primis; con buona pace di codici etici e morali, liste di proscrizione, principi di legalità e trasparenza, rispetto delle sentenze, battaglie da sempre appannaggio esclusivo della retorica del centrosinistra».
Per l’ex governatore non si scappa: intervenire ora sulla legge? «La mia opinione è che sarebbe stato molto più dignitoso per tutti se gli insigni “statisti” che oggi popolano il nostro Parlamento ci avessero pensato in tempi non sospetti…».
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