MARANO MARCHESATO Il sindaco di Marano Marchesato, Eduardo Vivacqua, il vice sindaco, Giuseppe Belmonte (nonché dirigente del centro commerciale “Metropolis” di Rende), un assessore, Domenico Carbone, e sei presunti esponenti della cosca di ‘ndrangheta Rango-Zingari sono indagati dalla Dda di Catanzaro per voto di scambio aggravato dal metodo mafioso e tentata estorsione in concorso. Le indagini dei carabinieri sono iniziate dopo una serie di intimidazioni subite dagli amministratori. Gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione. I presunti esponenti della cosca di ‘ndrangheta Rango-Zingari indagati sono Antonio Intrieri, 52 anni; Domenico Mignolo (28), Francesco Vivacqua (29), Alberto Ruffolo (26), tutti già detenuti, ed Alberto Novello (23) e Sharon Intrieri (22). Gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori del Comune di Marano Marchesato sono stati compiuti il 7 maggio 2014. Stamane i carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Cosenza hanno notificato avvisi di garanzia a tutti gli indagati ed hanno eseguito un contestuale decreto di perquisizione emesso dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni.
LA RICOSTRUZIONE DELLA DDA
La cosca della ‘ndrangheta dei Rango-Zingari avrebbe indirizzato le elezioni comunali di Marano Marchesato del maggio 2013. È quanto emerge dall’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato alla notifica di avvisi di garanzia nei confronti di presunti esponenti della cosca e di alcuni amministratori comunali tra cui il sindaco, Eduardo Vivacqua. Nei confronti delle persone indagate vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di voto di scambio aggravato dal metodo mafioso in concorso e tentata estorsione in concorso. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno raccolto una serie di elementi circa le attività della cosca nell’indirizzare, con metodo mafioso, le elezioni amministrative del maggio 2013, e successivamente nell’avere tentato di estorcere agli amministratori eletti, mediante minacce e violenze, posti di lavoro in favore di cinque persone. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno sequestrato un giubbotto antiproiettile nell’abitazione dei coniugi Domenico Mignolo e Sharon Indrieri.
IL SINDACO: SITUAZIONE ASSURDA
«Non capisco ciò che è accaduto. È una situazione assurda che devo chiarire con i miei legali». Lo ha detto il sindaco di Marano Marchesato, Eduardo Vivacqua, a seguito dell’indagine della Dda di Catanzaro che lo vede coinvolto con il vice sindaco, Giuseppe Belmonte, l’assessore Domenico Carbone e sei presunti esponenti della cosca della ‘ndrangheta Rango-Zingari. «Sono disponibile – ha aggiunto Vivacqua – a fornire ogni eventuale chiarimento agli inquirenti».
VIVACQUA E CARBONE SENTITI DAL PM
Eduardo Vivacqua e Domenico Carbone, rispettivamente sindaco e assessore del Comune di Marano Marchesato, sono stati sentiti dal pubblico ministero della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni, in relazione all’inchiesta della Procura antimafia per voto di scambio, che ha portato a perquisizioni nel centro del Cosentino. I due si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Le indagini sono iniziate dopo una serie di intimidazioni subìte dagli amministratori. Insieme a Vivacqua e Carbone sono indagati il vicesindaco Giuseppe Belmonte e sei presunti esponenti della cosca di ‘ndrangheta Rango-Zingari, che ha la sua base operativa a Cosenza.
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