REGGIO CALABRIA Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria per sfruttamento di manodopera clandestina. I militari della compagnia di Gioia Tauro, con il supporto dello Squadrone eliportato cacciatori “Calabria” e della compagnia speciale del Gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a sette ordinanze di custodia cautelare personali nel regime degli arresti domiciliari. L’operazione, denominata chiamata “Confine”, è stata avviata nel novembre 2013 con l’obiettivo principale di perseguire il fenomeno del “caporalato” ai danni di immigrati. I reati contestati sono: associazione per delinquere finalizzata alla intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro; reclutamento di manodopera clandestina di lavoratori extracomunitari privi di permesso di soggiorno o scaduto; violazione della normativa previdenziale di tutela dei lavoratori subordinati e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. I militari hanno anche eseguito provvedimenti di sequestro preventivo di beni immobili, tra cui la società denominata “APO Calabria Società Cooperativa agricola a r.l.”, e mobili, come i mezzi adoperati per il trasporto degli extracomunitari sui terreni, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
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