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Rango-Zingari, carcere duro per Gennarino Presta

COSENZA Minacce a imprenditori e gestione delle estorsioni nel Cosentino. Gennaro Presta, ritenuto uno degli organizzatori del clan “Rango-Zingari” è ora al 41 bis. Da giovedì mattina, “Gennar…

Pubblicato il: 05/06/2015 – 17:00
Rango-Zingari, carcere duro per Gennarino Presta

COSENZA Minacce a imprenditori e gestione delle estorsioni nel Cosentino. Gennaro Presta, ritenuto uno degli organizzatori del clan “Rango-Zingari” è ora al 41 bis. Da giovedì mattina, “Gennarino” si trva ristretto in regime di isolamento nel carcere dell’Aquila. Il nuovo provvedimento è stato emesso dal procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto, e dal sostituto Pierpaolo Bruni. E rientra nell’ambito dell’attività di contrasto che la Procura distrettuale antimafia di Catanzaro e i carabinieri del Reparto operativo di Cosenza, guidati dal tenente colonnello Vincenzo Franzese, stanno conducendo per limitare l’autonomia decisionale e sottrarre alla criminalità i beni accumulati illecitamente attraverso l’applicazione di provvedimenti cautelari personali e patrimoniali più severi. Presta, arrestato nei mesi scorsi, era detenuto nel penitenziario di Prato. 

Nei giorni scorsi gli è stato notificato il provvedimento di chiusura indagini, emesso anche nei confronti di altre 46 persone ritenute vicino alla cosca operante nel Cosentino e nel suo hinterland. In particolare a Maurizio Rango, Gennaro Presta, Ettore Sottile e Adolfo Foggetti viene contestata anche la “gestione” dei parcheggi abusivi di Cosenza. Gli esponenti del clan avrebbero preteso che il gruppo dei parcheggiatori abusivi di Cosenza “assumesse” «persone del clan» ai quali avrebbe dovuto «versare 50 euro al giorno per ognuno». “Gennarino” è ritenuto dagli inquirenti uno dei «promotori» del clan Rango-Zingari: il suo ruolo e la sua posizione emerge anche dalla recente inchiesta “Doomsday” e dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. «Antonio Intrieri – è scritto nel provvedimento “Doomsday” – a seguito dell’estinzione della cosca Bruni, si è “avvicinato” all’allora nascente gruppo criminale degli Zingari. Spesso sono stati notati nel ristorante “Il Corallo”, nella disponibilità di Intrieri, diversi elementi di spicco della cosca, tra cui Maurizio Rango, Gennaro Presta, Adolfo Foggetti». Ecco come lo racconta il pentito Roberto Violetta Calabrese: «Contestualmente però Tonino Intrieri si è avvicinato anche al nascente gruppo degli zingari sorto a seguito della decimazione della cosca Bruni. In tal senso sono un testimone diretto anche tenuto conto che io ho frequentato in più occasioni il ristorante di Marano Marchesato, gestito da Tonino Intrieri, che era divenuta una sorta di base operativa della cosca degli zingari. Posso affermare ciò perché in più occasioni ho notato all’interno del ristorante personaggi di rilievo di tale sodalizio e in particolare Maurizio Rango, Gennaro Presta, Adolfo Foggetti e altri…».

 

mi.mo. 

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