ROMA «Ho chiesto al ministro delle infrastrutture Delrio e al presidente del Consiglio Renzi quali sono gli interventi che il governo intende adottare per far ripartire le opere infrastrutturali in Calabria. I fondi ci sono, gli interventi da fare sono stati individuati, adesso è fondamentale agire subito». Lo afferma in una nota il senatore Antonio Caridi, membro del gruppo Gal (Grandi autonomie e libertà).
«La Calabria vive un forte disagio sociale – afferma Caridi – con il 27% di famiglie povere, il 20% di disoccupazione, un reddito pro capite tra i più bassi d’Italia. L’edilizia è uno dei settori più colpiti con un calo di circa il 60,9% delle richieste di permessi per costruire nel periodo che va dal 1995 al 2012. In forte discesa anche l’occupazione che, secondo i dati Ance, nei primi nove mesi del 2014, si è attestato sul -11,4%, ovvero quasi il triplo rispetto al dato nazionale (-4,1%)».
«Il Fondo di Sviluppo e Coesione per il 2014/2020, che prevede la realizzazione di opere infrastrutturali, ha destinato – prosegue il senatore del Gal – circa 3 miliardi e 200 milioni di euro per la Calabria per interventi su specifiche priorità che il governo ha individuato nel rischio idrogeologico, nell’edilizia scolastica, sulle infrastrutture e sulla riqualificazione urbana. L’Ance Calabria e gli enti locali – prosegue Caridi – hanno individuato circa 300 possibili interventi sulla riqualificazione urbana che hanno la caratteristica di essere “immediatamente cantierabili” e che sono capaci di generare investimenti per oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro. Ho chiesto al Ministero delle infrastrutture che questi possibili 300 interventi possano essere inseriti nel Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 che dovrebbe essere licenziato a breve dal CIPE. Il governo – conclude il senatore – dovrà farci capire se ritiene o meno di dover intervenire per realizzare le tante opere infrastrutturali di cui la Calabria ha bisogno e che avrebbero un impatto positivo e di rilancio per la nostra economia».
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