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Tuteliamo la diversità boicottando l'Expo

Cialtrone, come altro si può definire il governatore della Lombardia? Le esternazioni delle ultime ore denotano da parte sua una doppiezza allarmante, forse si è già dimenticato del suo trascorso a…

Pubblicato il: 08/06/2015 – 8:59

Cialtrone, come altro si può definire il governatore della Lombardia?
Le esternazioni delle ultime ore denotano da parte sua una doppiezza allarmante, forse si è già dimenticato del suo trascorso a capo del Viminale, e ritorna a fare la camicia verde e a prendersela sempre ed esclusivamente con i più deboli. È stato lui, in qualità di ministro degli Interni con Silvio Berlusconi quale presidente del Consiglio, a emanare l’Opcm 3933 del 13 aprile 2011 in cui, all’art 3 comma3, è scritto quanto segue che “il predetto piano è articolato in successive fasi di attuazione e basato sull’equa e contestuale distribuzione dei cittadini extracomunitari fra tutte le regioni”.
Si ricorda che l’emergenza Nord-Africa ha aperto le porte al Business per i tanti improvvisati operatori dell’accoglienza che, ammassando gli immigrati in ex alberghi dismessi e in strutture fatiscenti, ha aperto la via agli “affari” dell’immigrazione che hanno prodotto, fra l’altro, le tristi vicende di Mafia capitale, a esempio. Quello che era valido nel biennio 2011-2012 oggi diventa minaccia e ricatto nei confronti degli amministratori locali che di fronte all’emergenza, continuano a offrire servizi ai disperati della terra. È giusto il caso di ricordare che il Veneto ha meno ospiti della Calabria, 2.900 circa la prima e 4.800 la seconda, e che la Lombardia, con gli scarsi 6550 ospiti, ha meno della metà della Sicilia che ospita 16mila immigrati, come dire il Sud d’Italia si dimostra solidale, mentre i governatori del Nord, incluso il neo governatore della Liguria, dimostrano il proprio egoismo lastricato di vene razziste e xenofobe. Tutto questo avviene proprio nel periodo in cui a Milano, con la rassegna Expo 2015, si discute di alimentazione e del futuro del pianeta.
Non è questo un bell’esempio di coerenza: da un lato la propaganda che sfocia in pubblicità e commercio, dall’altro i respingimenti e le espulsioni, il tutto con le esternazioni dalla massima carica istituzionale della regione che ospita i padiglioni di tutto il mondo. Non me la sento di chiedere il sabotaggio della manifestazione, ma di indire per un giorno uno sciopero in bianco in cui i veri democratici non oltrepassino gli ingressi di Expo; sarebbe un bel gesto nei confronti dei tanti disperati del mondo, affamati dalle tante multinazionali presenti alla rassegna e dai tanti dittatori che hanno spesso intrattenuto ottimi rapporti con i nostri governanti. E sarebbe un modo civile di dire ai tanti Maroni o Salvini che la storia dei popoli è cosa diversa dal loro becero populismo.
Io continuerò nel mio paese ad accogliere e ad aiutare i tanti “clandestini” la cui unica colpa è quella di non essere nati nella Regione più ricca dell’Italia.

 

*già sindaco e assessore all’Accoglienza di Acquaformosa

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