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Violante: in Calabria manca la società civile

CATANZARO Luciano Violante ha partecipato questa mattina all’incontro organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria sul tema “La Costituzione repubblicana. I suoi valori e la sua riforma” …

Pubblicato il: 08/06/2015 – 12:09
Violante: in Calabria manca la società civile

CATANZARO Luciano Violante ha partecipato questa mattina all’incontro organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria sul tema “La Costituzione repubblicana. I suoi valori e la sua riforma” che si è tenuto presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
Quasi tre ore di dibattito e confronto aperto tra l’ex presidente della Camera dei Deputati e una platea di oltre duecento giornalisti, in cui si sono affrontati alcuni tra i temi pi più stretta attualità legati ai rapporti tra stampa e magistratura, dall’utilizzo delle intercettazioni telefoniche e alla loro pubblicazione, fino all’esigenza di una separazione netta tra magistrati e giornalisti, passando per il trattamento delle notizie di reato e i temi deontologici.
Al termine dell’incontro, moderato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, e che ha visto la partecipazione anche del procuratore capo della Dda di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo, Violante si è poi soffermato sulle questioni nazionali, intervenendo nel dibattito sulla riforma del Senato: «Credo che la riforma del Senato vada rivista e sono contento che il presidente Renzi lo abbia dichiarato, non sono contrario ad una forte direzione politica del Paese, ne abbiamo bisogno. Ma questa forte direzione politica ha bisogno di contrappesi e il Senato può essere uno di questi contrappesi con alcune leggere ma importanti riforme. Non si tratta dunque di una prevalenza del potere esecutivo su quello legislativo, ma si tratta di un forte potere di decisione da parte del governo. È molto importante perché non possiamo avere governi che dopo un anno sono in crisi d’ossigeno».
Sul caso De Luca e le conseguenti critiche alla Legge Severino, Violante ha chiarito: «Credo che la legge vada corretta, ormai lo dicono in molti, anche il presidente dell’Autorità anticorruzione Cantone. Non è tanto la legge in sé quanto i decreti delegati che contengono alcune contraddizioni che vanno sanate. Una è quella relativa alla sopravvivenza del consiglio regionale in caso di decadenza del presidente. Vanno quindi fatte alcune correzioni per evitare che intervenga la Corte Costituzionale». Ma le responsabilità non sono solo legate alla legge, quanto anche al ruolo dei partiti che per Violante devono fare passi in avanti rispetto a quanto previsto dalla “Severino” stessa: «In un sistema basato sulla presunzione di non colpevolezza, credo che prevedere la decadenza dopo il primo grado di giudizio forse sarebbe da rivedere, anche se in questo caso credo che debbano essere i partiti a decidere che “Tizio” non vada candidato, anche negli spazi che la “Severino” lascia. Rimettersi semplicemente al giudizio dell’Autorità giudiziaria credo che sia sbagliato, i partiti devono cercare di costruire la propria autonomia».

 

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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