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«La maledizione ha colpito Oliverio»

«Ma andiamo… Questo è solo un pretesto per dare addosso a Landini».  Professore Franco Piperno, davvero credeva che la sua presenza e quella di Oreste Scalzone (due tra i fondatori di Potere O…

Pubblicato il: 09/06/2015 – 10:44
«La maledizione ha colpito Oliverio»

«Ma andiamo… Questo è solo un pretesto per dare addosso a Landini». 

Professore Franco Piperno, davvero credeva che la sua presenza e quella di Oreste Scalzone (due tra i fondatori di Potere Operaio, il terzo, Toni Negri, era assente) all’assemblea costitutiva della Coalizione sociale guidata dal leader della Fiom non avrebbe fatto rumore?

«Sono andato lì assieme ad alcuni amici dei centri sociali per osservare da vicino questo tentativo di ricostruire qualcosa a sinistra. Credo che sia un’occasione anche se non sono sicuro che avrà successo. Se Landini punta a un progetto di partecipazione popolare allora potranno esserci prospettive. Finora tutti i tentativi di fare qualcosa su questo versante politico si sono palesati come il tentativo di sostituire una rappresentanza con un’altra rappresentanza. Io credo che adesso ci sia la necessità di sottrarre la Coalizione sociale alle scadenze elettorali».

Matteo Renzi durante l’ultima direzione del Pd ha affermato: “Io la chiamo Coalizione asociale guardando certe facce. Se qualcuno immagina che futuro sia con Landini o Piperno, auguri”.

«Se Renzi si riferisce alle società per azioni, allora ha ragione: siamo asociali».

E a Gianni Cuperlo che ha sostenuto di non considerare nel suo passato gente come lei e Scalzone cosa risponde?

«Sono d’accordo con lui. Confesso di non essere nemmeno nel presente e nel futuro di chi ha scelto di condurre un’opposizione verginale all’interno del Pd».

Alle ultime elezioni europee per chi ha votato?

«Ho dato la mia preferenza a Luca Casarini, che era candidato in quota Sel con la lista Tsipras». 

La Calabria ha cambiato verso con Mario Oliverio al timone della giunta regionale?

«Oliverio mi è simpatico, poi viene da San Giovanni in Fiore che è il cuore della civiltà bruzia. Fatta questa premessa, mi pare di rilevare elementi di continuità con le giunte precedenti. Purtroppo in questa regione la politica non è basata su un’egemonia culturale a cui si accompagna una partecipazione popolare ma su relazioni clientelari e amicali. Un esponente politico può spostare il suo pacchetto di voti da una parte all’altra come se nulla fosse. Mi vengono in mente i tanti cambi di casacca che ci sono stati negli ultimi anni. Ecco, io penso che almeno in questa prima fase anche quest’esperienza targata Oliverio non si sottragga a quella che io definirei una maledizione». 

Ha rimpianti per aver definito, nel 2011, l’attentato alle Torri gemelle un “evento dalla bellezza sublime”?

«Assolutamente no. È stata estrapolata un’espressione da un contesto molto più ampio. Resto convinto che quelle immagini rimarranno nella storia per la loro straordinarietà. E poi al termine “bellezza sublime” io assegno il significato di “terribile”. Per me sublime è l’eruzione di un vulcano».

Piperno, dunque, lei non entra nella Coalizione sociale che sogna di ripetere l’esperienza spagnola di Podemos?

«Gliel’ho già detto: nessun impegno diretto. Guardo solo con simpatia a quanto sta cercando di fare Landini».

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

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