ROMA «Dalle ultime evidenze di Mafia Capitale arrivano conferme all’ipotesi di un’unica grande rete di relazioni dedite al crimine che lega la vicenda Carminati, Buzzi, a quella Matacena, Speziali. Sullo sfondo Scajola e Dell’Utri». Lo afferma il deputato Pd, componente della commissione Antimafia e Giustizia, Davide Mattiello. «Impressiona – osserva – leggere gli stralci del rapporto del Ros sulla relazione tra Carminati, Mokbel e tra questi e i fratelli Dell’Utri, relative al periodo tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 in cui si pianificava la fuga dall’Italia di Dell’Utri, che infatti di lì a poco avvenne con destinazione Beirut. È lo stesso periodo in qui, secondo quanto si legge nella ordinanza di custodia cautelare del gip di Reggio Calabria che chiede (invano!) l’arresto di Speziali, tra Dell’Utri e Vincenzo Speziali intercorrono almeno 400 contatti telefonici». Per Mattiello «è sempre più importante leggere insieme l’inchiesta romana e quella reggina che ha per imputati Scajola, Speziali e altri: è ragionevole vederci un’unica grande rete di persone, politici, imprenditori, faccendieri, ‘ndranghetisti (col doppio filone reggino, che porta a Matacena e vibonese che porta a Buzzi, Carminati e Alemanno) e l’estrema destra. Un’unica rete pronta ad intervenire, a soccorso dei sodali, per garantire affari e rendite di posizione. Una rete che ha un altro nodo che si chiama Belsito e lo studio Mgim di Milano: e su questo fa luce il rinvio a giudizio di Bossi e Belsito. Una brutta storia, ma una storia unica». Mattiello invita la Direzione nazionale antimafia e la Commissione antimafia a “ricomporre” in una lettura unitaria i tre filoni di inchiesta: di Roma, Reggio Calabria e Genova.
x
x