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CALCIO SPORCO | "Aggiustata" la sfida promozione in B

CATANZARO Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta Dirty Soccer e rischia di investire tutte le categorie delle serie sportive del Paese.Questa mattina la polizia di Stato, su disposizione dell…

Pubblicato il: 10/06/2015 – 8:13
CALCIO SPORCO | "Aggiustata" la sfida promozione in B

CATANZARO Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta Dirty Soccer e rischia di investire tutte le categorie delle serie sportive del Paese.
Questa mattina la polizia di Stato, su disposizione della procura distrettuale di Catanzaro, ha notificato cinque avvisi di garanzia ed eseguito altrettante perquisizioni domiciliari a carico di Giuliano Pesce, 50 anni, ex direttore sportivo della Ternana e attuale collaboratore tecnico del Parma; Davide Matteini, 33 anni, giocatore del San Paolo Padova; Marcello Di Giuseppe, 47 anni, direttore sportivo del Teramo; Luciano Campitelli, 59 anni, presidente del Teramo; Marco Barghigiani, 52 anni, direttore sportivo del Savona, poiché ritenuti responsabili dell’alterazione dell’incontro di calcio Savona-Teramo del 2 maggio 2015, valevole per il campionato di Lega Pro – Girone B. 
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro e dal Servizio centrale operativo. La gara, secondo gli inquirenti, non è stata una partita come le altre, assegnando la vittoria del campionato al Teramo, con una giornata di anticipo rispetto alla chiusura del calendario. La squadra abbruzzese ha festeggiato sul campo ligure la promozione nel campionato nazionale di serie B, tagliandone il traguardo per la prima volta nella sua storia, grazie a una vittoria di 2 a 0 sugli avversari.
Il merito di tale risultato, sostengono gli investigatori, non sarebbe della squadra ma di accordi presi tra i dirigenti e Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila, già raggiunto da decreto di fermo per la stessa operazione il 19 maggio scorso. Di Nicola avrebbe avuto il compito di combinare il risultato dell’incontro e per raggiungere il suo scopo si sarebbe avvalso della collaborazione di Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato nell’operazione Dirty Soccer, e Giulianoe Pesce, collaboratore tecnico del Parma. In più alla frode sportiva avrebbero partecipato altri giocatori attualmente non identificati.
Trentamila euro era il prezzo della combine che Campitelli e Di Giuseppe avrebbero versato per raggiungere il risultato agognato. 
Nel corso delle attività sono stati sequestrati agli indagati supporti informatici e materiale utile per approfondire le indagini.

 

Alessia Truzzolillo

redazione@corrierecal.it

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