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Caminiti: «Aiutateci a sopravvivere»

VILLA SAN GIOVANNI «Veniamo da anni di totale improvvisazione, di politica incerta e a pagare alla fine sono sempre gli imprenditori. Oggi siamo impegnati per cercare di salvare il salvabile, perch…

Pubblicato il: 10/06/2015 – 17:43
Caminiti: «Aiutateci a sopravvivere»

VILLA SAN GIOVANNI «Veniamo da anni di totale improvvisazione, di politica incerta e a pagare alla fine sono sempre gli imprenditori. Oggi siamo impegnati per cercare di salvare il salvabile, perché grandi numeri non ne faremo. Sappiamo già che fra giugno e luglio gli operatori pagheranno uno scotto di circa quattrocento milioni di euro. Ci dicano se dobbiamo andare avanti o se è meglio chiudere le strutture».
Non ha usato mezzi termini Vittorio Caminiti, presidente di Federalberghi Calabria, per illustrare lo stato dell’arte in cui si devono barcamenare quanti oggi intendono fare turismo in questa regione. Un allarme suffragato da dati e indagini approfondite che lo stesso Caminiti ha voluto esporre nel corso della riunione del direttivo regionale svoltasi a Villa San Giovanni. Ad ascoltare tutto ciò, fra gli altri, l’interlocutore a cui tutti gli imprenditori turistici guardano con estrema attenzione in questo momento, per cercare di avere delle risposte ai numerosi problemi che attanagliano il settore, ovvero il governatore Mario Oliverio.
«A lei presidente – ha detto Caminiti – chiediamo di porre rimedio ai tanti errori del passato. Specie sotto il profilo della comunicazione fra istituzioni e tessuto produttivo. Da dieci anni, di fatto, la nostra categoria non riesce a parlare con nessuno. Ci metta a disposizione un interlocutore serio e qualificato con cui confrontarci. Lo scenario che abbiamo di fronte è segnato dall’ennesima emergenza. Prima c’è stata la stagione della nave dei veleni, poi quella delle discariche a mare e, come se non bastasse, quest’anno il viadotto Italia. E’ proprio questo il principale freno – incalza Caminiti – ad ogni ipotesi di sviluppo turistico in questa regione. I dati parlano chiaro quando indicano che ben il 75 per cento dei turisti non si lamenta delle strutture alberghiere ma di un territorio in cui mancano servizi essenziali, trasporti adeguati e che in molte zone è in preda al degrado. Il nostro – ha poi aggiunto il presidente di Federalberghi Calabria – è un impegno forte. Assumiamo personale qualificato sebbene possiamo offrire solo contratti di tre mesi, a differenza di altre regioni in cui le proposte di lavoro arrivano anche a nove mesi. Abbiamo magazzini pieni, ma rischiamo di ritrovarci con le strutture vuote. Il rischio è che fra qualche mese tantissimi lavoratori del settore si ritrovino a protestare davanti alla sede della Regione».
Affiancato dal direttore generale dell’assessorato al Turismo, Pasquale Anastasi, Oliverio ha provato a rispondere, punto su punto ai rilievi mossi da Federalberghi. Più sul piano dei buoni propositi però e della «piena disponibilità ad un dialogo costante». Di certo, infatti, ancora nulla. Come nel caso del blocco dell’A3 in merito al quale, Oliverio ha assicurato di aver chiesto all’Anas interventi risolutivi e immediati, ma di aver riscontrato anche «sostanziale inerzia e sottovalutazione del problema. Da qui è nata la richiesta dei danni rispetto alla quale, posso assicurarlo, andremo fino in fondo. Abbiamo inoltre chiesto al governo un incontro urgente per verificare almeno la possibilità di sbloccare la mobilità in direzione nord e di deviare il traffico pesante sul altre direttrici, a partire dalle autostrade del mare. Stiamo anche spingendo per un potenziamento dei collegamenti ferroviari e per agevolazioni sulle tratte aeree». Ma i problemi tiene a precisare Oliverio non nascono oggi. «negli anni si sono accumulati enormi ritardi infrastrutturali che hanno acuito la perifericità della nostra regione. Per recuperare l’appeal del brand Calabria non bastano gigantografie dei Bronzi, ma occorre creare le condizioni ideali per valorizzare i punti di forza del territorio». Spazio anche al capitolo fondi comunitari in merito i quali il governatore ha ripetuto a gran voce che «i piccoli interessi restano fuori dalla mia stanza. Al contrario credo che per utilizzare al meglio le risorse della programmazione 2014-2020, i migliori soggetti con cui confrontarsi, siano proprio coloro che operano sul campo. Al tempo stesso credo fortemente nella possibilità di semplificare le procedure, prevedendo anche degli automatismi nell’impiego delle risorse. Abbiamo tutte le carte in regola – ha poi concluso Oliverio riscuotendo, tuttavia, solo un timido applauso dalla platea – per esprimere l’enorme potenziale del nostro settore turistico».

 

Luigi De Angelis
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