LAMEZIA TERME È stata condannata a tre anni di reclusione dal Tribunale di Lamezia Terme – un anno in meno di quelli richiesti dalla pubblica accusa – Giuseppina Lentini, dipendente del ministero dell’Interno in servizio al commissariato di polizia di Lamezia Terme. L’accusa nei confronti della donna era di falso ideologico aggravato per avere alterato i dati di un passaporto. L’aggravante è stata esclusa nella sentenza per insussistenza.
I fatti risalgono al 2010 quando la Squadra Mobile di Catanzaro stava indagando su Matteo Vescio, considerato a capo di una organizzazione criminale di stampo mafioso costituita da italiani e ucraini, dediti a estorsioni tra Catanzaro e Lamezia ai danni di cittadini ucraini impegnati nel trasporto merci tra l’Italia e l’est Europa.
Tale associazione verrà sgominata con l’operazione “On the Road” coordinata dalla Dda del capoluogo. Secondo quanto emerse all’epoca dalle indagini Giuseppina Lentini, originaria di Gizzeria, avrebbe fornito agli indagati informazioni utili sulle indagini che li riguardavano. La donna venne raggiunta da avviso di garanzia nel dicembre 2011 e, assistita dall’avvocato Francesco Gambardella, ha ottenuto il rito abbreviato nell’aprile 2014 con l’imputazione del falso ideologico. Oggi la sentenza con la condanna a tre anni per il capo d’imputazione che la riguardava dal quale è stata esclusa l’aggravante mafiosa.
ale. tru.
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