COSENZA Al vaglio della Procura di Cosenza anche un appalto da 230 milioni di euro. E’ questa una – ma non la sola – delle piste seguite dal procuratore aggiunto Marisa Manzini che sta coordinando le indagini sull’intimidazione subìta da Maximiliano Granata, il presidente della Valle Crati di Cosenza, il consorzio che si occupa di smaltimento dei rifiuti liquidi e solidi urbani. All’avvocato Granata, quasi due mesi fa, è stata incendiata l’automobile, un’Audi A6, che era parcheggiata sotto la sua abitazione in via Coletta, nella città dei Bruzi. Granata è marito del giudice del Tribunale, Lucia Marletta, e in passato ha ricoperto diversi incarichi politici, tra i quali quello di segretario regionale di Alleanza di Centro. Ma l’intimidazione – anche per stessa ammissione del presidente Granata – si riguarderebbe il suo ruolo nella Valle Crati. Questa mattina, in Procura, è stato sentito come persona informata sui fatti il direttore del Consorzio, Filomena Pandolfi. Stretto riserbo sul contenuto dell’incontro, ma da quanto trapelato l’aggiunto Manzini vuole vederci chiaro anche attorno a un appalto di 230 milioni di euro per la realizzazione di collettori della depurazione e per la gestione degli impianti. Il direttore generale è anche responsabile unico del procedimento per quanto riguarda questo e altri appalti. Si tratta, comunque, solo di una delle piste che la Procura sta seguendo.
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