ROMA Napoli, 23 settembre 1985. A pochi metri da casa, il giornalista Giancarlo Siani viene freddato dalla camorra con 10 colpi di pistola alla testa. A trent’anni da quell’omicidio, è proprio dall’omaggio al giovane cronista de Il Mattino, ucciso per le sue inchieste sulla criminalità organizzata, che riparte Trame.5, il Festival dei libri sulle mafie, l’unico in Italia, in programma a Lamezia Terme dal 17 al 21 giugno.
Un’edizione, racconta il direttore artistico Gaetano Savatteri, dedicata ai “giovani favolosi”, ragazze e ragazzi, che in tutta Italia lottano contro le mafie e per la libertà. «Servono i festival contro le mafie?», si chiede Savatteri, presentando il programma insieme ad Armando Caputo, presidente Fondazione Trame; Maria Lapini, membro di giunta Confcommercio incaricata per legalità e sicurezza; e a Massimo Bray, direttore dell’Enciclopedia Treccani. «E’ uno dei temi che affronteremo – prosegue Savatteri -. Noi siamo convinti che questo festival lasci qualcosa per chi, come i 70 volontari già iscritti, si impegna a diffondere materiale e assiste agli eventi. Il fatto che ci siano “giovani favolosi” felici di dire “io sto da un’altra parte” a noi sembra già importante».
Dopo l’omaggio a Siani e alla sua “Mehari in viaggio”, con il fratello Paolo ospite, il Festival, da quest’anno inserito nel programma Mibact “Le città del libro”, prosegue tra incontri e spettacoli, con anche tre anteprime: il reading di Luigi Lo Cascio sulle pagine di Giuseppe Fava, Peppino Impastato e Giancarlo Siani; Maurizio De Giovanni con il suo prossimo romanzo, “Anime di vetro”. Falene per il commissario Ricciardi; e i primi dati del Rapporto sulle ecomafie di Legambiente. «E’ importante coinvolgere i giovani, che di certi fatti non hanno memoria – commenta Bray, a Lamezia con un workshop sul Management culturale -. Credo che, accanto alle vite dei grandi della Storia, il portale Treccani potrà ospitare anche le biografie di tutte le vittime della mafia. Lascio al Festival decidere come realizzarle, magari con un concorso tra i ragazzi».
In programma, poi, “Buttanissima Sicilia”, spettacolo-evento di Pietrangelo Buttafuoco, mentre per il cinema si va da “La trattativa” di Sabina Guzzanti a “La nostra terra” di Giulio Manfredonia. Dalla collaborazione con il Courmayeur Noir Festival e l’Istituto Luce Cinecittà è nata anche una maratona di documentari storici sulle mafie, con molti inediti, da “Mafia d’Aspromonte” di Giuseppe Ferrara (1966) ai Cinegiornali “Cronaca nera: il brigante Musolino” (1946). Si parlerà anche di Mafia Capitale, perché, dice Savatteri, «il male bisogna saperlo riconoscere e chiamarlo con il suo nome».
Tra gli altri ospiti attesi, il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni e il procuratore aggiunto Michele Prestipino.
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