COSENZA Da pochi giorni, i magistrati antimafia di Catanzaro hanno “perso” un collaboratore di giustizia. Si tratta di Vincenzo Foggetti, 48enne che aveva iniziato il suo percorso di “dialogo” con la Dda nello scorso mese di settembre. Percorso che si è interrotto ufficialmente ieri, quando, intervenendo in videoconferenza in un processo che lo vede sotto accusa per una presunta truffa, ha rivelato il suo “no”. Senza offrire troppe spiegazioni. Foggetti, che ha comunicato il cambio di avvocato difensore e chiuso il suo rapporto con lo Stato, era considerato contiguo alla cosca Bruni-Abbruzzese. Aveva abbandonato l’ambiente criminale dopo l’uccisione di Luca Bruni, avvenuta nel 2012. Assieme a lui aveva iniziato a collaborare il figlio Ernesto, che ha permesso agli investigatori di far luce proprio sul delitto Bruni. E, tra i pentiti cosentini, c’è un altro Foggetti: Adolfo (un lontano cugino), che nel clan Bruni-Abbruzzese aveva un ruolo molto più definito.
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