CATANZARO Al vertice dei ritardi nei pagamenti dei Comuni c’è il capoluogo calabrese. Catanzaro è la maglia nera, secondo i dati raccolti dalla Cgia di Mestre. Sebbene la legge imponga alla Pubblica amministrazione di pagare i propri fornitori con tempi compresi tra i 30 e i 60 giorni, una parte rilevante dei principali Comuni capoluogo di provincia, delle Regioni, dei Ministeri, delle grandi Asl e di alcuni enti pubblici continua a non rispettare questa scadenza. Dalla fotografia scattata dall’ufficio studi della Cgia, che ha analizzato i siti web delle Pa sopraindicate che per la prima volta entro lo scorso 30 aprile avevano l’obbligo di pubblicare la tempestività dei propri pagamenti riferiti al primo trimestre di quest’anno, emerge una situazione «a macchia di leopardo». Mentre i Comuni, le Asl e alcuni ministeri presentano dei ritardi inaccettabili, le Regioni e alcuni enti pubblici hanno “sforato” in misura abbastanza contenuta o hanno addirittura saldato i propri fornitori in anticipo rispetto ai termini contrattuali.
Con oltre 144 giorni di ritardo, Catanzaro è maglia nera in Italia tra i Comuni capoluogo di regione. Seguono Perugia, con quasi 90 giorni di ritardo, Roma capitale, con quasi 83 giorni, e Venezia, con quasi 65 giorni. Trento, invece, salda i pagamenti ai propri fornitori con quasi 23 giorni di anticipo rispetto alla scadenza. I Comuni che non hanno ancora aggiornato il sito sono 5: Aosta, Campobasso, Potenza, Palermo e Cagliari.
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