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Il castello Svevo non diventi un privè

Ho approfittato del fatto di poter passare un fine settimana in famiglia, per visitare e valutare di persona i lavori di restyling effettuati sul Castello Svevo di Cosenza, trattandosi di un pezzo …

Pubblicato il: 15/06/2015 – 11:41

Ho approfittato del fatto di poter passare un fine settimana in famiglia, per visitare e valutare di persona i lavori di restyling effettuati sul Castello Svevo di Cosenza, trattandosi di un pezzo importante e fondamentale del patrimonio storico e artistico del territorio e mi sono “ubriacato” della magnifica visuale su tutto la città e dintorni; che meraviglia…
Dopo un attento giro, nel giorno dell’inaugurazione, non posso che essere contento che finalmente si riconsegni alla città non solo il simbolo, per eccellenza, di Cosenza e bandiera di un passato glorioso, quanto un monumento di grande pregio architettonico. Sono rimasto, pero’, basito anche se non sono un “professionista” del recupero/restauro, di alcune scelte fatte tra cui, anche se giustificate della necessità di rendere fruibile il castello anche ai portatori di handicap, della colonna di un ascensore in stile moderno. Mah!
E voglio sperare non siano solo parole dettate dalla necessità, a fronte delle pressioni giunte da alcuni cittadini indignati da un accessorio fuori luogo e stile, quelle del sindaco che, a poche ore dall’inaugurazione, ha annunciato, attraverso un post su facebook, che «si tratta di elemento reversibile e che nei prossimi mesi, dunque, potrà essere sostituito o migliorato». Si va avanti con gli sprechi? Non sarebbe stato il caso di controllare prima l’andamento dei lavori ed intervenire sul progetto? Ma tanto a pagare sono i cosentini… In attesa che altri e più titolati di me in materia si esprimano, voglio però sperare, e con me sono certo tutti i cosentini, che aver riconsegnato questa magnificenza al patrimonio della città, possa rappresentare una spinta propulsiva allo sviluppo del turismo sul territorio, che certo però da solo non basta se non si attuano, parallelamente, anche progetti seri che possano veicolarlo. Progetti di un turismo ecosostenibile che possa anche dare impulso alla rivitalizzazione del centro storico di cui, il castello svevo è il cuore pulsante. Ciò che, poi, mi lascia perplesso, è aver affidato ad un privato la gestione della struttura. Gli annunci parlano di una società chiamata a organizzare eventi di intrattenimento culturale, seppur l’arredamento visto in un’area del giardino da più l’idea di qualcosa di diverso. Ovviamente faremo i dovuti accertamenti e vigileremo sugli sviluppi dell’organizzazione di iniziative a cui il castello farà da location. Controlleremo! Perché se le percezioni fossero esatte, così come qualche video “beccato” in rete, si dovrà impedire che un luogo solenne, di memoria storica e dal grande valore architettonico possa addivenire area da adibire ad una sorta di club privè. Alcuni momenti della programmazione degli eventi organizzati in occasione del week end inaugurale, non lasciano presagire nulla di buono. Perciò, anche laddove si trattasse di un episodio del tutto eccezionale, legato alle celebrazioni per la riapertura, chiederò, attraverso un’interrogazione al ministero competente, di fare chiarezza affinché non si ripeta più. Siamo di fronte ad un bene di inestimabile valore che appartiene ai cosentini e alla loro identità e non ad una villa privata o la depandance del castello di Sangineto. Dobbiamo proteggerlo da usi sconsiderati o personalistico-privati

 

* Senatore Movimento 5 Stelle

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