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Crotone: sgominata banda del racket e della prostituzione

CROTONE Nelle prime ore della mattinata odierna, personale della Digos e della Squadra mobile di Crotone ha tratto in arresto sette persone che avevano costituito un vero e proprio racket della pro…

Pubblicato il: 17/06/2015 – 7:23
Crotone: sgominata banda del racket e della prostituzione

CROTONE Nelle prime ore della mattinata odierna, personale della Digos e della Squadra mobile di Crotone ha tratto in arresto sette persone che avevano costituito un vero e proprio racket della prostituzione, ingaggiando giovani donne provenienti dall’Est europeo con false promesse di lavoro. Si tratta del crotonese Giovanni Spanó 42 anni, e di Elena Adriana Bejenari 29 anni, per i quali le misure sono quelle di domiciliari. In carcere vanno Antonino Brunno 28 anni, Melentina Stoica 38 anni, Petre Coman 27 anni, Iulian Pruteanu 29 anni, e Ionut Andrei Bejenari 30 anni.

Le ragazze, in diversi casi sono state costrette a subire violenze, anche fisiche da parte degli aguzzini. La banda era composta da due cittadini italiani e cinque rumeni, che sono stati catturati dagli agenti della Digos della Squadra Mobile in esecuzione dei provvedimenti restrittivi emessi dal gip presso il Tribunale di Crotone. Nel corso dell’operazione sono state effettuate anche diverse perquisizioni e sequestrata documentazione utile alle indagini.

Le indagini sono scaturite da una precedente inchiesta che nei mesi scorsi aveva portato all’arresto di 16 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla produzione di documenti falsi ed al favoreggiamento della immigrazione clandestina. Nei mesi scorsi gli investigatori hanno compiuto accertamenti sui flussi migratori connesso ad un incremento della prostituzione. Sono stati compiuti numerosi controlli e intercettazioni telefoniche dai quali è emerso il giro di prostituzione. I sette arrestati, secondo gli inquirenti, si erano divisi il territorio del capoluogo e gestivano un gruppo di prostitute che, in caso di rendimento insoddisfacente, venivano immediatamente sostituite. È emerso anche che le giovani donne, in più di un’ occasione, hanno subito violenze e maltrattamenti quando non volevano più prostituirsi.

 

IL PROCURATORE: «MULTARE I CLIENTI»

«Siamo di fronte ad un fenomeno di prostituzione d’importazione che usa donne giovanissime fatte arrivare in Italia facendo credere loro nella speranza di un lavoro, una speranza che è stata frustrata dai loro aguzzini con vessazioni notevoli». Lo ha detto Luisiana Di Vittoria, procuratore della Repubblica facente funzioni di Crotone, circa gli arresti per sfruttamento della prostituzione. «Lo abbiamo capito – ha aggiunto – dalle intercettazioni nelle quali gli sfruttatori minacciavano in maniera violenta le ragazze anche quando queste, per il freddo o perché stavano poco bene, volevano tornare a casa».

Il procuratore Di Vittorio ha anche precisato che le ragazze (una quindicina in tutto) sono state affidate a centri specializzati. Il questore di Crotone, Luigi Botte, ha ricordato che «abbiamo deciso la pista investigativa per colpire lo sfruttamento della prostituzione; probabilmente questa indagine non debellerà il fenomeno, ma fa sentire la presenza dello Stato anche a tutelare le vittime». Infine il questore ha lanciato una proposta per prevenire il fenomeno: «Come è accaduto in altre parti d’Italia basterebbe un’ordinanza del sindaco per poter multare i clienti che alimentano il fenomeno».

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il dirigente della Digos, Claudio Spadaro, il dirigente della squadra mobile, Giovanni Cuciti, il vicequestore Roberto Pellicone, il dirigente dell’Ufficio prevenzione crimine, Domenico Lanzaro, e il vice dirigente della squadra mobile, Massimiliano Migliaccio. 

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