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Viabilità, un promemoria per Renzi

Caro presidente Matteo Renzi, già da tempo stiamo sostenendo una importante battaglia contro l’assoluta inefficienza e l’endemica carenza di infrastrutture in Calabria nel settore dei trasporti che…

Pubblicato il: 17/06/2015 – 11:51

Caro presidente Matteo Renzi, già da tempo stiamo sostenendo una importante battaglia contro l’assoluta inefficienza e l’endemica carenza di infrastrutture in Calabria nel settore dei trasporti che provoca una profonda insufficienza nei collegamenti con il resto del territorio nazionale spaccando di fatto in due l’Italia. Abbiamo sollevato con forza questa problematica con i mezzi a nostra disposizione, appoggiati da tutti i senatori del gruppo, in ogni sede istituzionale, non avendo, al momento, alcun riscontro tangibile e risolutivo. Tale situazione di criticità, non più tollerabile, ha di fatto messo in ginocchio la già precaria economia della Regione, con particolare riferimento al turismo (decremento delle prenotazioni del 20%) e all’agricoltura, mettendo in crisi molte aziende, parecchie delle quali sono state costrette a chiudere. Indichiamo pertanto di seguito, le emergenze che necessitano di interventi da noi considerati non più procrastinabili. La principale arteria di collegamento della Regione con il resto del paese, l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, l’unica di grande scorrimento che collega la Sicilia alla rete autostradale italiana ed europea, è ormai da anni oggetto di interminabili lavori di rifacimento. L’autostrada è anche il principale asse di trasporti del Sud Italia, di enorme importanza economica e commerciale per tutto il Meridione, in quanto unica arteria che percorre il versante sud occidentale della penisola, nodo di traffico di enorme rilievo per i collegamenti e l’approvvigionamento di merci e beni di prima necessità.  
Il 2 marzo scorso, nel cantiere del Macrolotto 3.2 della Salerno-Reggio Calabria, tra Laino Borgo e Mormanno, dove sono in corso i lavori di realizzazione della nuova autostrada, si è verificato un incidente sulla quinta campata del Viadotto “Italia” (lato Reggio Calabria), dove erano in esecuzione i lavori di predisposizione della demolizione dell’impalcato. L’incidente ha provocato la morte di un operaio di nazionalità rumena, Miholca Adrian, di 25 anni, dipendente dell’impresa Nitrex. A causa del crollo dell’impalcato l’infrastruttura è stata posta sotto sequestro e ancora oggi il tratto di autostrada interessato rimane chiuso e il traffico è dirottato su un percorso alternativo attraverso la viabilità locale e, soprattutto la Statale 19 delle Calabrie. Le strade interessate non sono idonee a sopportare un tale incremento di traffico (in alcune situazioni la velocità di percorrenza si riduce addirittura a due km/h) provocando grave disagio per gli abitanti dei centri interessati, con notevole diminuzione del livello generale di sicurezza e quindi aumento del rischio di incidenti. Inoltre l’interruzione del viadotto Italia, spezzando di fatto in due la Penisola, sta determinando gravi disagi e grandi effetti negativi anche sull’economia, sul turismo e sull’occupazione calabrese, specialmente in prossimità delle vacanze estive. Sull’A3 si è venuta a creare un’altra grave emergenza: il cedimento di alcune strutture e conseguente disallineamento dei giunti del viadotto Stupino sul tratto autostradale compreso tra Rogliano e Grimaldi. Tale situazione, che perdura ormai da alcuni mesi, ha provocato la chiusura della corsia nord del tratto interessato costringendo il traffico su un’unica corsia con nuovi e gravi disagi per gli automobilisti e gli autotrasportatori. In entrambi i casi né il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti né l’Anas, hanno fornito notizie certe sui tempi di ripristino e di riapertura dei due tratti in oggetto. Oltre all’A3, la Calabria dispone di un’altra importante arteria stradale, la S.S. 106, strada che collega Taranto con Reggio Calabria, fondamentale per i collegamenti tra la Calabria, la Puglia e l’autostrada A14, oltre che per il trasporto interno fra l’area della Sibaritide, il Crotonese, lo Ionio Catanzarese, la Locride, e il versante sud-orientale dell’Aspromonte. La statale 106 jonica calabrese è, secondo i dati Istat, la strada più pericolosa d’Italia. L’ammodernamento della seconda arteria più importante della Calabria sta attraversando un periodo di stasi. I lavori del 3° Megalotto della statale 106 tra Sibari e Roseto sono bloccati per problematiche prettamente burocratiche. L’opera, già appaltata, finanziata, e inserita nell’allegato all’ultima finanziaria approvata, sta avendo un iter procedurale complesso e lunghissimo. La prima conferenza dei servizi è iniziata nel 2004 e si è conclusa il 28 luglio del 2014 senza però i pareri del ministero dell’Ambiente (pervenuto a fine ottobre), e dei Beni Culturali (pervenuto i primi giorni di dicembre). Successivamente all’istruttoria seguita dal ministero delle Infrastrutture, questa opera è stata presentata al Cipe a febbraio del 2015 ed aspetta da allora una delibera che preveda l’avvio del progetto definitivo e, quindi, la partenza dei lavori.
L’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe è l’atto che di fatto può dare inizio all’esecuzione dei lavori. Essa ha infatti, l’effetto di dichiarare l’opera di pubblica utilità e quindi di autorizzare l’ente ad operare per la realizzazione della stessa. Conseguentemente possono essere avviate una serie di attività, utilmente eseguibili prima dell’inizio dei lavori e propedeutiche all’esecuzione degli stessi, quali a titolo indicativo: attività di immissione in possesso delle aree, bonifica ordigni bellici, monitoraggio ambientale ante operam, lavori previsti nell’area museale di Sibari, cantierizzazione, indagini archeologiche preventive lungo il tracciato, attività per la risoluzione delle interferenze, avvio dell’iter relativo alla esecuzione delle opere compensative concordate con i comuni interessati. Il riflesso di tali prestazioni sull’indotto ed in termini di impiego di mano d’opera non può considerarsi trascurabile. Si paventa, invece, la necessità di inviare il progetto anche al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, cosa assolutamente non necessaria e che comporterebbe un notevole ritardo dei tempi di cantierizzazione dell’opera con grave danno per l’economia dell’intera Regione Calabria e delle aspettative occupazionali e dell’indotto delle aree interessate. 3) La situazione della SS 106 è ulteriormente aggravata dai problemi strutturali del Ponte Molinella di Cariati e dallo stallo delle procedure per l’ammodernamento del tratto compreso tra Simeri e Steccato. Per quanto attiene al Molinella già da dicembre 2014 è stato istituito un senso unico alternato dall’Anas per problemi di stabilità della struttura. Il ponte si trova nel centro abitato di Cariati (una cittadina di 6.000 abitanti circa), e non può essere aggirato in nessun modo dai tanti autoarticolati che giornalmente percorrono la S.S.106 in Calabria. Anche in questo caso, a ridosso della stagione estiva, si verificheranno notevoli disagi, non solo per i turisti ma anche e, soprattutto, per il vicino ospedale di Cariati, per le forze dell’ordine, per i commercianti, e più in generale per tutto il traffico veicolare presente sulla costa jonica calabrese. Per il tratto Simeri- Steccato è stato redatto da Anas il progetto preliminare, ma l’iter si è interrotto per la mancanza della copertura finanziaria necessaria per la realizzazione dell’opera. Nel ribadire che è vergognoso che una regione come la Calabria, già con enormi problemi economici, si veda isolata completamente dal resto del paese, proprio in prossimità della stagione turistica, riteniamo assolutamente urgente e necessario che il Governo, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e L’Anas propongano una task force che metta a fuoco tutte le criticità e le problematiche infrastrutturali fin qui esposte e che con date certe e ufficiali si definiscano le varie e nnon più rinviabili emergenze calabresi.
È ovvio che, essendo ormai ampiamente fuori tempo massimo, qualora persistano ancora atteggiamenti dilatori da parte di settori burocratici delle istituzioni, vedremo svilito il nostro ruolo di parlamentari e di organi istituzionali rappresentanti dei territori, e ci ri
terremo di conseguenza in dovere di mettere in atto altre forme di lotta extraistituzionali. Confidiamo in un Suo autorevole intervento, e a tal fine la invitiamo a venire in Calabria a prendere personalmente visione della gravissima situazione in cui versa la regione.

 

*senatore Ncd

 

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