CATANZARO Estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Questa l’accusa ipotizzata dalla Dda di Catanzaro nei confronti di Cosimo Miriello, capo di gabinetto della Questura di Catanzaro. I fatti contestati all’indagato risalgono al 2010, periodo in cui Miriello, avrebbe chiesto un forte sconto al proprietario di un negozio di Lamezia Terme, specializzato nella vendita di oggetti d’arredo. Cosimo Miriello, per garantirsi lo sconto sull’acquisto di alcuni mobili, avrebbe chiesto l’intervento di Claudio Scradamaglia, imprenditore lametino arrestato nel corso dell’operazione Andromeda, messa in atto agli inizi di maggio contro il clan Iannazzo. Secondo gli inquirenti, grazie all’aiuto della cosca Iannazzo, Scardamaglia sarebbe riuscito, operando un’illecita concorrenza, a impedire la creazione di un centro commerciale Lidl in località Savutano, su un terreno difronte al quale Scardamaglia stava per fare sorgere il suo centro commerciale Agorà.
x
x