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Sanità, l'Usb: «Finora solo propaganda e "pubblicità progresso"»

«In Calabria cambiano le amministrazioni, cambiano i vertici politici (o i commissari straordinari), cambiano i manager, ma nella sanità le cose non cambiano, anzi regrediscono ogni giorno di più. …

Pubblicato il: 18/06/2015 – 10:49
Sanità, l'Usb: «Finora solo propaganda e "pubblicità progresso"»

«In Calabria cambiano le amministrazioni, cambiano i vertici politici (o i commissari straordinari), cambiano i manager, ma nella sanità le cose non cambiano, anzi regrediscono ogni giorno di più. Senza volerci soffermare sui drammi dei quali, purtroppo, sono piene le cronache, riteniamo che ciò di cui ci sia bisogno con urgenza e che manchi totalmente, sia una rete regionale sanitaria che dia risposte ai cittadini in termini di urgenza, di professionalità e di qualificazione delle strutture ospedaliere, soprattutto pubbliche, ma anche di quelle convenzionate». È quanto afferma l’Usb Calabria, che aggiunge: «La Usb Calabria ha chiesto più volte un incontro con i vertici della sanità, sia quanto concerne l’individuazione di politiche regionali che interpretino i bisogni concreti dei cittadini, sia per quanto concerne i problemi di organizzazione del lavoro dei dipendenti del settore sanitario: ovviamente non abbiamo ricevuto nessuna risposta, probabilmente perché, a loro parere, la situazione va già bene così. In compenso vediamo, attraverso varie “pubblicità progresso”, tagli di nastri propagandistici ed inaugurazioni, magari di qualche scrivania, trasferita dal lato mare al lato monte. Solo questo. Lo stesso commissario incaricato alla sanità, assolutamente restio a confrontarsi con le organizzazioni sindacali e con noi in particolare (il confronto con chi contesta le scelte con dati di fatto, come fa l’Usb, è sempre più complicato), agisce con atti di imperio sulla sanità convenzionata, modificando le precedenti leggi regionali e rendendo sempre più precari i contratti dei lavoratori e delle lavoratrici, con il solito beneplacito di alcune organizzazioni sindacali compiacenti. La Usb – conclude il sindacato di base – non è disposta a continuare ad assistere al definitivo sembramento della sanità pubblica e di quella convenzionata, sulla pelle dei cittadini e su quella dei lavoratori che, dopo l’azzeramento di tanti diritti, ora si vedono togliere anche quei pochi ancora riconosciuti dai contratti (quelli pubblici, è bene ricordarlo, sono fermi ormai da oltre sette anni!) e dalle leggi. Già fin d’ora, la Usb Calabria dichiara lo stato di agitazione di tutti i lavoratori della sanità ed indice una manifestazione presso l’assessorato della sanità calabrese entro la fine del corrente mese. Diciamo no ad accordi ad personam che penalizzano tutti gli operatori sanitari».

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