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"Spariti" i fondi per le Politiche sociali

CATANZARO «E’ una situazione di grave illegalità sulla quale saranno necessari approfondimenti anche da parte della magistratura contabile. Non escludo poi il ricorso alla magistratura ordinaria pe…

Pubblicato il: 18/06/2015 – 15:40
"Spariti" i fondi per le Politiche sociali

CATANZARO «E’ una situazione di grave illegalità sulla quale saranno necessari approfondimenti anche da parte della magistratura contabile. Non escludo poi il ricorso alla magistratura ordinaria per eventuali notizie di reato che si configureranno». Lo ha detto il presidente della giunta regionale Mario Oliverio durante la conferenza stampa convocata questo pomeriggio per rendere noti i risultati di un’indagine contabile nel dipartimento Lavoro e Politiche Sociali. Dall’analisi è emerso che, per l’anno 2014, nel comparto socio-assistenziale i debiti ammontano a un totale di 10 milioni di euro, derivanti da una disponibilità di bilancio 19 milioni di euro a fronte di fabbisogni per 29 milioni, a cui vanno a sommarsi 7,8 milioni di fondi destinati alle strutture accreditate che sono stati assegnati invece alla Fondazione Calabria Etica, mentre alti 4 milioni di euro in voucher sono stati utilizzati per liquidare somme a strutture socio-assistenziali non accreditate.
Per l’anno 2015, invece, il fabbisogno di 29 milioni darà luogo ad ulteriori debiti per 9 milioni vista la disponibilità di bilancio ferma a 20 milioni totali per i due capitoli di riferimento.
Ancor più grave il quadro nel comparto socio-sanitario, dove il monte debitorio è di 95 milioni di euro ed è maturato dal 2010 ad oggi. Negli ultimi cinque anni infatti il fabbisogno di 29-30 milioni di euro era coperto solo parzialmente (15 milioni annui) dai fondi regionali, dando così origine ad un passivo annuo di 15 milioni a cui vanno a sommarsi i debiti da contenzioso, spese legali e interessi. Dei 95mln totali, 45 sarebbero già stati coperti nel corso degli anni grazie a procedure di pignoramento, sulla cui correttezza di esecuzione la Regione vigilierà nei prossimi giorni. Il comparto delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali in Calabria era un sistema in cui regnava l’illegalità. La denuncia, forte, arriva direttamente da Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, che questo pomeriggio, in una conferenza stampa tenuta assieme all’assessore alle Politiche Sociali Carlo Guccione e al direttore generale del dipartimento Lavoro Antonio De Marco, ha reso pubblici i dati scaturiti da un’analisi contabile nel settore.

 

IL CASO CALABRIA ETICA
Il settore socio-assistenziale ha prodotto, tra il 2014 e il 2015, un “buco” di 19 milioni di euro, oltre a 4 milioni pagati tramite voucher a strutture non accreditate. Inoltre – e questo è il caso più eclatante -7,8 milioni di euro sarebbero stati “distratti” dai fondi destinati al comparto socio-assistenziale per finire nelle casse di Calabria Etica, la fondazione in house della Regione. Il fatto sarebbe avvenuto nei mesi di giugno e luglio 2014, quando a dirigere l’ente era Pasqualino Ruberto, assessore al ramo era Nazzareno Salerno e direttore generale del dipartimento Lavoro e Politiche Sociali era Vincenzo Caserta. Curioso come proprio l’ente che nel 2012-13 certificava l’inadeguatezza delle strutture accreditate in Calabria, poi abbia di fatto sottratto fondi proprio a quelle strutture.

 

IL SETTORE SOCIO-SANITARIO

Ma le pessime notizie per le casse regionali arrivano soprattutto dal comparto socio-sanitario in cui le aziende venivano accreditate dalle Asp locali senza che ci fosse la copertura finanziaria, dando così vita ad un circolo vizioso in cui – per ottenere il pagamento delle fatture emesse – le strutture si avvalevano di decreti ingiuntivi che hanno portato alla formazione di un passivo di circa 95 milioni, in parte (45 milioni) già saldato tramite pignoramenti nei confronti della Regione. Il contenzioso come «pilastro del sistema distorto», lo ha definito Oliverio.

 

IL RICORSO ALLA CORTE DEI CONTI
La gravità della situazione evidenziata dai numeri, non lascia scampo ad interpretazioni e a manovre differenti da quelle che conducono all’invio delle carte alla Corte dei conti. Toccherà alla magistratura contabile chiarire se e quali responsabilità saranno da addebitare ai predecessori di Oliverio e ai tecnici regionali. Sul tema, il governatore è stato chiaro: «Non è solo un atto dovuto il nostro quello di inviare i documenti alla Corte dei Conti, ma è un atto necessario affinché si ponga una netta linea di demarcazione tra il sistema precedente e quello attuale. Siamo in presenza di una situazione grave frutto di una gestione del settore al di fuori di ogni regola e rispondente a logiche che nulla hanno a che fare con il servizio ai cittadini. Parlo di una situazione di assoluta illegalità, di un sistema distorto che ha determinato uno squilibrio non solo nel bilancio regionale. Ecco perché se emergeranno profili di reato che potrebbero interessare anche la magistratura ordinaria, li segnaleremo. Non sono qui per proseguire nel solco del sistema distorto, ma per bloccarlo mettendo delle regole certe che non lascino scampo a tali pratiche».

 

LA SOLUZIONE

Un quadro così complicato rende anche difficile capire come intervenire affinché le 458 strutture accreditate (4152 posti letto), possano sopravvivere alle difficoltà economica. Nei prossimi giorni, Oliverio, Guccione, De Marco e i rappresentati delle strutture, si incontreranno quindi per stilare un piano di razionalizzazione della rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali privati.

 

Alessandro Tarantino

a.tarantino@corrierecal.it

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