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Cdl e Ncd: consiglio ad hoc su Cardiochirurgia

REGGIO CALABRIA “Chiederemo al presidente Scalzo nel corso della conferenza dei capigruppo in programma lunedì prossimo una seduta ad hoc sulla sanità e in questo contesto, in particolare, cerchere…

Pubblicato il: 20/06/2015 – 7:45
Cdl e Ncd: consiglio ad hoc su Cardiochirurgia

REGGIO CALABRIA “Chiederemo al presidente Scalzo nel corso della conferenza dei capigruppo in programma lunedì prossimo una seduta ad hoc sulla sanità e in questo contesto, in particolare, cercheremo di capire e approfondire la situazione reale del centro cuore di Reggio Calabria”. E’ quanto asseriscono i capigruppo della Casa delle libertà del Nuovo Centrodestra, Francesco Cannizzaro e Giovanni Arruzzolo. “In realtà – spiegano – avevamo già avanzato, nel corso della stessa conferenza, la necessità di dedicare una riunione specifica al sistema della sanità calabrese e alla specificità reggina legata a una cardiochirurgia che tarda ad aprire i battenti, registrando solo voci su voci che tutto fanno tranne che chiarire il reale stato delle cose. E se per ragioni di opportunità legate alle vicine elezioni amministrative, si è convenuto in quel momento di rinviare la discussione – aggiungono Cannizzaro e Arruzzolo-, adesso non è più accettabile, rappresentando il progetto della cardiochirurgia reggina un vero e proprio momento di svolta per la sanità regionale che, invece, continua ad essere preda di beghe politiche e di polemiche incomprensibili che allontanano dall’importante obiettivo. Tutto questo come se l’investimento complessivo di 40 milioni di euro non rappresentasse un costo altissimo non solo per le casse regionali, ma per gli stessi cittadini ai quali, giornalmente, viene negato un servizio fondamentale e la tutela del diritto alla salute”.

Per Arruzzolo e Cannizzaro “l’apertura della cardiochirurgia realizzerebbe due momenti: da una parte, eleverebbe l’offerta sanitaria posizionandola su livelli di eccellenza in un territorio, quello della provincia reggina, dai grandi bisogni; dall’altra, l’azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” diventerebbe una risorsa per una utenza più vasta e per tutta l’area dello Stretto, raggiungendo, con la dotazione di una sala ibrida, tra le poche presenti sul territorio nazionale, nuovi ed elevati livelli di competitività rispetto alle realtà del Paese più all’avanguardia. Per tali ragioni, crediamo – concludono i due consiglieri regionali – sia urgente un intervento del presidente della giunta e del commissario Scura per rimuovere tutti gli ostacoli che hanno impedito ai cittadini dell’area dello Stretto e all’azienda ospedaliera di avviare questa importante struttura di servizio”.

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