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La "beffa" del portale dei musei calabresi

LAMEZIA TERME Sembra non essere nato sotto una buona stella il cosiddetto “portale dei musei della Calabria”, progetto che, a giudicare dall’avvio incerto, rischia di diventare l’ennesimo spreco o,…

Pubblicato il: 20/06/2015 – 18:27
La "beffa" del portale dei musei calabresi

LAMEZIA TERME Sembra non essere nato sotto una buona stella il cosiddetto “portale dei musei della Calabria”, progetto che, a giudicare dall’avvio incerto, rischia di diventare l’ennesimo spreco o, quanto meno, passo falso nell’ambito della gestione dei Beni culturali della regione. I propositi per farne uno strumento utile a disposizione del turista e del conoscitore o di ricerca per studenti ed esperti di settore, c’erano tutti: dalle linee guida dettate dal Cnipa (Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione) ai fondi stanziati dallo stesso organismo, da un team di riferimento composto da archeologi, storici dell’arte, esperti di catalogazione, informatici, programmatori, editorialisti e fotografi a, ovviamente, la “materia prima” di cui la Calabria dispone. Senza contare la «sinergia» messa in campo da Regione, segretariato regionale per i Beni culturali della Calabria e dall’Agenzia per l’Italia digitale. Competenze diversificate e mirate che, allo stato, non sono riuscite – a due giorni dall’avvio ufficializzato con una presentazione dai toni entusiastici a Catanzaro – a fare di “Ire Sud Calabria”, se non un “portale”, un sito aggiornato, che sappia guardare avanti, nella veste grafica e nell’impostazione come nei contenuti. Guarda, anzi, indietro, al lontano 2008: a partire da quest’anno sono state inserite infatti le date di mostre che, certamente, non servirà a nessuno consultare. Gli appuntamenti del 2015? Solo tre, fermi al 12 giugno.  

 

SE LA SEMPLIFICAZIONE DIVENTA TROPPA
Ire-Sud è un programma promosso dal Cnipa che abbraccia tutte le regioni meridionali e centro-meridionali (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), che mira alla semplificazione di alcuni servizi nell’ambito della giustizia e dei beni culturali attraverso l’utilizzo dei sistemi informatici. Nell’ambito delle ricchezze del territorio, «promuove – si legge nella pagina di riferimento – la realizzazione di sistemi integrati per la consultazione via web, la catalogazione e la gestione del patrimonio artistico e museale». Quello che si era pensato di fare con il progetto calabrese, che avrebbe dovuto agevolare un «rapido scambio» di informazioni relative ai beni museali di tipo archeologico, storico-artistico e demo-etnoantropologico. Una celerità che, almeno in fase di realizzazione, non si è vista: il sistema Ire Sud Calabria, stando a quanto diramato dallo stesso “portale”, è stato sviluppato nel 2010 e oggi, a distanza di cinque anni, si presenta come un normale sito per nulla accattivante e dinamico, che al visitatore disattento può apparire come un banale raccoglitore di una quarantina tra i musei presenti in Calabria, “raccontati” attraverso schede sintetiche in cui magari è facile apprendere la media annua (approssimativa) dei visitatori, ma dove è quasi impossibile rintracciare un indirizzo mail o il costo di un biglietto. C’è da chiedersi se non abbia fatto meglio la vicina Basilicata, che ha pensato invece a un portale (quello sì) di servizi al cittadino che, già in fase di partenza, ha all’attivo servizi e comunicazione Unep e Gsa (Gestioni servizi avvocati) e tutorial e strumenti di sicurezza Java, con tanto di sezioni tematiche che riguardano notifiche, esecuzioni, protesti e servizi vari.  

 

A PASSO DI GAMBERO
Molto più contemplativa e meno attenta ai nuovi modi di comunicare online, la versione calabrese di Ire Sud ha, attualmente, una video gallery di appena cinque video (Archivio di Stato di Reggio, Calabria da vedere, monumenti, Obras Primas e Bronzi di Riace). Con buone possibilità sarà – verbo più che abusato nella presentazione del progetto – aggiornata nei prossimi giorni, ma per il momento è affiancata a una gallery di foto che riguardano 8 dei 45 poli museali presenti. Tutta da scoprire l’utilità dell’area “Didattica”, mentre “Mostre ed eventi” sembrerebbe, a voler essere superficiali, una sezione in grado di scoraggiare anche il turista e l’appassionato più risoluti: perché la carrellata che si può scorrere dal menù a tendina parte dal 2008 ed è ampia per quello che riguarda gli anni dal 2009 al 2014, ma subisce inspiegabili rallentamenti proprio per l’unico anno utile: il 2015. Non che di mostre nei prossimi giorni non ce ne siano. Solo, il team di esperti non ha ritenuto opportuno aggiungere la personale sui migranti della pittrice Maria Grazia Costa a Siderno (fino al 21 giugno), la mostra fotografica di Bruno Giordano al museo archeologico di Reggio Calabria che dura fino al 2 luglio, o il raduno degli artisti di Scilla che è sempre di questi giorni. Facce nuove che forse non piacciono o “campanilismi” che riguardano sponsor e patrocini, ma neppure l’indimenticabile Frida Kalho (raccontata fino al 28 giugno nella mostra che si terrà presso la Torre Normanna di San Marco Argentano), ha avuto una sorte migliore nell’ambito del portale. E, se Vibo e Crotone di mostre sono carenti, la “questione” Catanzaro è stata liquidata con un banner di Raimondo Galeano, in mostra al Marca dal 18 aprile…fino a tre giorni fa. Si dirà: l’importante è che i musei ci siano, vengano raggiunti e siano raccolti in un’unico contenitore. Peccato che nessuno sarà in grado di trovarlo a meno che non se ne conosca il nome, Ire Sud Calabria: a digitare “musei calabresi” sul più noto motore di ricerca, infatti, non si trova niente – se non il vecchio sito dei musei calabresi – che riconduca a quello che, forse in maniera un po’ sbrigativa, è stato definito portale.

 

 Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

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