La Provincia di Vibo nel baratro. E il Pd scrive… al Pd

VIBO VALENTIA Più passa il tempo e più si fa drammatica la situazione finanziaria della Provincia di Vibo. Quello che è stato il primo ente intermedio in Calabria a rinnovare i propri organi sotto i dettami della riforma Delrio, infatti, rischia di soccombere sotto il peso dell’enorme massa di debiti – per lo più ereditati dalle gestioni passate – e dei forti tagli applicati ai trasferimenti governativi. I dipendenti vivono ormai da mesi una condizione di drammatica precarietà: è stato pagato lo stipendio di febbraio e pare sia in via di definizione il saldo dei pagamenti di marzo, ma oltre a queste restano comunque altre 4 mensilità arretrate e il livello di tensione tra i lavoratori sembra destinato a salire ulteriormente. Mentre i vertici dell’ente sono alle prese con la redazione della nuova ipotesi di bilancio riequilibrato – dopo che una prima proposta era stata già bocciata e rispedita al mittente dal ministero dell’Interno – alcuni dipendenti che risiedono fuori Vibo da alcuni giorni dormono e mangiano nella sede distaccata di palazzo Gemini. Non hanno più i soldi – spiegano – per pagare la benzina necessaria a raggiungere il posto di lavoro, così si sono accampati negli uffici utilizzando sedie e brandine. Tutto ciò mentre, mercoledì scorso, un altro dipendente, che lavora da anni con un contratto part-time, ha accusato un malore ed è stato soccorso dal 118 dopo aver appreso la notizia che era stata staccata la fornitura di corrente elettrica alla sua abitazione.
Ma mentre si consuma questo dramma quotidiano, la politica (locale e regionale) non sembra riuscire a concludere granché oltre a una sequela di interventi e comunicati stampa traboccanti di buoni (ma tuttora irrealizzati) propositi.
E se martedì scorso il consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, la proposta di legge di iniziativa della giunta relativa all’attuazione del riordino delle funzioni alla luce della legge Delrio, oggi si registra l’intervento del segretario del circolo Pd di Vibo città, Stefano Soriano, che ha inviato una lettera al governatore Oliverio, all’assessore regionale Guccione e al consigliere Mirabello. Soriano fa sapere ai destinatari della missiva di aver incontrato i dipendenti che dormono negli uffici e spiega che la situazione merita «attenzione» poiché «sussiste il rischio concreto che qualche dipendente commetta gesti inconsulti».
«In questo momento – prosegue Soriano – non si deve cercare le responsabilità ma piuttosto dimostrare a questi padri e madri di famiglia che la politica sa agire al di là della contrapposizioni e delle difficoltà. L’approvazione del riordino delle funzioni delle Province può costituire di certo un aiuto importante alla risoluzione del problema per il futuro. Quello che resta, tuttavia, è l’attualità di una situazione – aggiunge – che sta ledendo e non poco la dignità umana di centinaia di lavoratori che anche in queste disumane condizioni stanno dimostrando il loro attaccamento al lavoro. È necessario, pertanto, intervenire con tutti gli strumenti che si hanno a disposizione per risolvere la grave emergenza in quanto ritengo non sia possibile consentire che centinaia di persone, dipendenti pubblici, non ricevano la dovuta retribuzione da ben cinque mesi. È importante non abbandonare a se stessi i lavoratori e l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e dimostrare in questa difficile occasione che la politica è presente e sa agire prontamente per la risoluzione dei problemi. La situazione è gravissima – conclude Soriano – e si rischia ogni giorno sfoci in tragedia, per cui è necessario agire prontamente con tutti i mezzi a disposizione oltre che necessario far sentire ai lavoratori la vicinanza della politica che governa questo territorio».
Insomma, con i dem al governo della Calabria e dell’Italia, e dopo che la Provincia di Vibo è stata amministrata per 20 anni dal centrosinistra, il Pd si rivolge al Pd chiedendo per l’ennesima volta l’intervento del Pd in favore dell’ente e dei suoi dipendenti.

Sergio Pelaia

s.pelaia@corrierecal.it