REGGIO CALABRIA «Adesso il fratello di Montalbano è il commissario Gioffrè, che non ha scoperto nulla nei pagamenti dell’Asp di Reggio Calabria». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, a proposito della vicenda dei circa 400 milioni usciti dall’Asp reggina senza lasciare tracce. La parlamentare Cinque stelle sottolinea: «Il commissario abusivo dell’Asp di Reggio Calabria, Santo Gioffrè, è passato alle cronache come l’investigatore che ha svelato misteri sepolti, benché il collegio sindacale dell’Asp di Reggio Calabria abbia bocciato i bilanci aziendali dal 2011, segnalando compiutamente le gravi anomalie nella gestione finanziaria».
«Soltanto in Calabria – prosegue la parlamentare M5s – può accadere che con tanta facilità si confondano le acque e si costruiscano eroi di creta, che invece hanno da giustificare la loro posizione illegittima pagata dai calabresi, come Gioffrè al vertice dell’Asp reggina, e soprattutto nebbie fitte sull’uscita di denaro pubblico».
«Il governatore Oliverio – conclude Nesci – la smetta di inscenare questo carnevale sull’amministrazione pubblica, che lo vede nel ruolo di Montalbano, personaggio di Andrea Camilleri, e intervenga in concreto sulle storture, tra cui la nomina abusiva di Gioffrè a commissario dell’Asp reggina, l’immobilismo del medesimo, le consulenze pacco date dal commissario Scura e la cuccagna del revisore dei conti sanitari, Kpmg».
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