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Sanità, chi controlla i controllori?

REGGIO CALABRIA Fatture pagate due volte e «conti insoliti» (il copyright è della magistratura contabile) sono i due casi all’ordine del giorno all’Asp di Reggio Calabria. L’ultimo, quello di “Vill…

Pubblicato il: 20/06/2015 – 5:47
Sanità, chi controlla i controllori?

REGGIO CALABRIA Fatture pagate due volte e «conti insoliti» (il copyright è della magistratura contabile) sono i due casi all’ordine del giorno all’Asp di Reggio Calabria. L’ultimo, quello di “Villa Aurora” – la cui proprietà stava per incassare fatture già saldate sei anni fa dall’Azienda sanitaria – preoccupa non poco, in quanto rischia di paralizzare le già lentissime procedure di pagamento dei creditori.

E inquieta, perché pone questioni serie sulla natura dei controlli effettuati nel mare magnum del debito sanitario calabrese. Una questione innanzitutto: chi controlla i controllori?

Andiamo per ordine. I possibili doppi pagamenti accendono i fari sulle procedure adottate dall’Azienda. Ma anche sull’insieme delle strategie seguite dalla Regione per ricostruire e saldare i debiti pregressi, più o meno da quando è entrato in gioco il Piano di rientro.

 

CHI CONTROLLA I DEBITI Non va dimenticato, infatti, che da alcuni anni è stato affidato il compito di verificare i debiti delle Asp ad un advisor esterno (Kpmg). La scelta, caldeggiata dal governo nazionale, costa circa due milioni di euro alle già disastrate casse regionali. Dei conti della sanità, tuttavia, si è occupata anche la Bde (Bad debt entity): aveva il compito di portare a termine il più alto numero possibile di liquidazioni. In realtà ne ha completate meno di quante ci si aspettasse, anche per via delle condizioni proposte ai creditori.

Alcuni si sono sentiti proporre la possibilità di avere i propri soldi entro 60 giorni rinunciando agli interessi e alle spese legali e, qualora non fossero stati pagati, avrebbero avuto diritto solo agli interessi legali. Non tutti hanno accettato. Un’attività, questa, che veniva svolta a livello regionale su delega delle singole Asp.È andata così fino al 2014. A quel punto (anche alla luce di risultati non troppo lusinghieri), la Regione ha riconsegnato alle Asp le somme disponibili – per l’Asp di Reggio Calabria circa 200 milioni di euro –affinché provvedessero direttamente al pagamento dei debiti pregressi. La Regione ha imposto alle Asp di pagare secondo quando rilevato dall’advisor. E non solo: trasferì nelle Aziende sanitarie alcuni avvocati borsisti della Regione.

 

I CREDITI “FANTASIOSI” Questa “fase due” ha, esattamente come la “fase uno”, risultati piuttosto deludenti. All’Asp di Reggio Calabria i pagamenti effettuati sono pochissimi. Ovviamente li rileva l’advisor: si tratta di alcuni milioni di euro, in certi casi – riferiscono fonti dell’Azienda sanitaria – sono fatture senza alcuna azione legale di recupero e per prestazioni fuori budget. C’è di più: ad alcuni creditori vengono riconosciuti, in maniera che contrasta con le esigenze di risparmio, abbondanti interessi. È questo il punto centrale, che ci riporta alla pratica bloccata in extremis per “Villa Aurora”: per fortuna l’Asp si accorge dell’errore e ferma tutto. È andata bene, in questo caso, ma resta aperta una gigantesca questione: se l’advisor è stato (profumatamente) pagato per verificare l’esistenza e l’esattezza del credito, come ha condotto le sue operazioni di verifica? Com’è possibile che il doppio (tentato) pagamento sia sfuggito all’attento controllo di Kpmg? A questo punto, la denuncia del commissario dell’Asp Santo Gioffrè servirà a fare chiarezza sulle esatte responsabilità della procedura di controllo.

 

FIGLI E FIGLIASTRI Le procedure sono il vero punto interrogativo che il caso della doppia fattura ha finito per sollevare. A questo punto è lecito chiedersi quale sia il criterio adottato per scegliere le priorità. Alcuni creditori in difficoltà, pur di recuperare una parte del proprio denaro, rinunciano agli interessi e alle spese legali. Ad altri, invece, vengono liquidati importi anche per somme che riguardano le prestazioni extrabudget, con tanto di interessi. E d’altra parte a “Villa Aurora” stavano addirittura per raddoppiare gli importi. Un regalo inaspettato per la nuova proprietà (la clinica ha cambiato padroni negli anni scorsi), confezionato grazie a una altrettanto inaspettata disattenzione (da parte di chi?).

Tutto questo accade mentre le Asp continuano a essere inondate da decreti ingiuntivi di creditori esausti. In questo quadro, gli uffici dell’Asp reggina sono invasi da commissari ad acta nominati dal Tar per garantire i pagamenti e il commissario al Piano di rientro Massimo Scura è stato costretto a nominare un commercialista che, pagato 600 euro al giorno (con obbligo di presenza per almeno tre giorni a settimana), dovrà rimettere in chiaro i debiti. Chi lo affiancherà? Ovviamente il personale dell’advisor.C’è da augurarsi che faccia in fretta e bene: pare che i ritardi nei pagamenti abbiano già portato a interessi monstre da circa 4 milioni di euro in tre mesi.

Pablo Petrasso

redazione@corrierecal.it

 

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