CATANZARO «Voglio complimentarmi per l’egregio lavoro compiuto dalla Commissione per le Pari opportunità presso l’amministrazione provinciale di Catanzaro, che, col report di progetti e iniziative 2009-2004 presentato venerdì scorso, ha dimostrato, com’è tipico del comportamento delle donne, di essere in grado di andare oltre i proclami e di costruire azioni positive». Lo afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. «La Calabria – prosegue – presenta indici allarmanti circa il ritardo di sviluppo economico e sociale che è ascrivibile sicuramente alle responsabilità dei governi del Paese che si sono succeduti, ma anche alla mancanza dello sguardo propositivo, pragmatico e fattivo delle donne, mai coinvolte nella giusta misura nelle scelte strategiche. Su questo terreno mi rendo conto che c’è molto lavoro da fare. Perciò, offro la mia disponibilità, quale unica consigliere regionale donna nell’assemblea legislativa, a cooperare affinché la parità di genere diventi realtà. Fin qui, siamo riusciti, grazie anche alla sensibilità del presidente Oliverio, ad introdurre nello Statuto la presenza obbligatoria delle donne in giunta almeno per il 30 per cento. Ho depositato la proposta di legge per la doppia preferenza, come ho annunciato ad inizio della legislatura, che riformerà la legge elettorale. Proposta che e’ stata inserita all’ordine del giorno della competente commissione e che andrà in Aula quanto prima».
«Trovo tuttavia inconcepibile – conclude Flora Sculco – che in Calabria vi siano tuttora comuni che violano le previsioni della legge Delrio accampando giustificazioni da azzeccagarbugli. Qui, tenendo conto che il consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, una mozione con cui si auspica che il 40 per cento di donne faccia parte anche delle giunte dei comuni al di sotto dei 3 mila abitanti, c’è da augurarsi che parta una sorta di “moral suasion” affinché tutte le amministrazioni comunali contemplino adeguatamente la presenza delle donne. C’è una sottocultura politica che pensa di poter fare a meno dell’apporto delle donne e contro questi atteggiamenti dobbiamo reagire insieme e senza sconti».
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