CATANZARO «Signor governatore della Calabria, Mario Oliverio, ieri non ha risposto alle mie domande in commissione parlamentare Antimafia». Con una lettera aperta indirizzata al presidente dell’esecutivo calabrese, Riccardo Nuti, deputato M5S membro della commissione parlamentare Antimafia, è ritornato sulla visita svolta ieri a Catanzaro dell’organo parlamentare d’inchiesta. L’esponente grillino ha attaccato frontalmente il governatore ricordando che Oliverio è rimasto in «silenzio sull’iter dell’ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro, limitandosi a dire, con vecchia e debole scusa, che si è trovato davanti ad atti già definiti. Le ricordo che i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle – si legge nella lettera aperta – le hanno scritto più volte sui punti oscuri del caso, ma lei ha ignorato queste segnalazioni e per risposta ha perfino accelerato l’inizio del lavori».
E poi «Lei ha detto – scrive ancora Nuti – di non sapere che la moglie dell’allora direttore generale del dipartimento regionale per i lavori pubblici stava in Tecnis, cioè la società appaltatrice di quell’ospedale (oltre ad un secondo previsto nella Sibaritide), il quale, grazie al suo assenso diretto sorgerà con pesanti dubbi sulle procedure: titolarità originaria e acquisto dei terreni, rimozione del vincolo di destinazione d’uso scolastico e varie deroghe di protezione civile».
Il deputato 5 Stelle ha incalzato il governatore anche sulla nomina «nomina illegittima di Santo Gioffrè a commissario dell’Asp di Reggio Calabria». «A tal proposito – precisa Nuti – ha fatto scena muta su chi, tra i suoi pochi assessori, le ha proposto il nome di Gioffrè, e ha asserito di non sapere che lo stesso Gioffrè fu assessore della Provincia di Reggio Calabria che in tale veste votò la delibera di anomala intestazione dei terreni per l’ospedale della Piana di Gioia Tauro».
Sulla vicenda De Gaetano, l’esponente 5 Stelle ha attaccato anche il presidente della Commissione Bindi rea di aver «messo la sordina». Secondo Nuti, «la missione di ieri della commissione Antimafia è stata indirizzata volutamente verso l’oscuramento di alcune vicende che tra le altre riguardano direttamente il Partito democratico, in particolare nella provincia di Reggio Calabria; a partire dall’approdo di De Gaetano, che prima militava nei Comunisti».
Infine Nuti rivolgendosi nuovamente al governatore ha evidenziato che «il problema non è il riscontro penale, ma il controllo politico e morale degli uomini, dei loro movimenti, dei loro rapporti con l’elettorato; soprattutto nella regione in cui è nata la ‘ndrangheta, che impedisce la democrazia effettiva e lo sviluppo economico e sociale. Al suo posto, governatore Oliverio, io mi sentirei male, per i suoi “non so” e i mutismi rispetto alle mie domande. Una cosa è certa: da ieri lei non può più presentarsi come uomo del cambiamento».
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