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Siderno, si è rotto l'idillio tra il Pd e Fuda

SIDERNO Tra Fuda e il Pd è ormai guerra aperta. Cruenta, anche. La decisione del sindaco di Siderno di non “avallare” la nomina a presidente del Consiglio di Mariateresa Fragomeni, designata dal pa…

Pubblicato il: 23/06/2015 – 14:36
Siderno, si è rotto l'idillio tra il Pd e Fuda

SIDERNO Tra Fuda e il Pd è ormai guerra aperta. Cruenta, anche. La decisione del sindaco di Siderno di non “avallare” la nomina a presidente del Consiglio di Mariateresa Fragomeni, designata dal partito, ha scatenato la bagarre. E oggi, dopo il primo consiglio comunale di ieri, i vertici regionali e locali dei dem hanno tenuto una conferenza stampa per sparare a palle incatenate contro il sindaco “plebiscitario”. Che, dal canto suo, con la nomina a vicesindaco di Anna Romeo e alla presidenza del Consiglio di un altro Fragomeni, Paolo, ritiene di aver assolto appieno i “doveri” nei confronti del partito alleato. Non la pensa così l’ex candidata in pectore Mariateresa Fragomeni, secondo cui «escludendo ed estromettendo il Partito democratico a tutti i suoi livelli, il sindaco Fuda ha disatteso volontariamente quelle che erano le indicazioni del partito. Si è comportato da patrigno e non come il sindaco di tutti». 
Non le manda a dire nemmeno il segretario provinciale del Pd, Sebi Romeo, che recita una sorta di mea culpa: «Ero stato avvertito da chi, con qualche anno più di me, mi aveva detto di stare attento a Fuda, ma ritenevo di avere a che fare con una persona affidabile». Il consigliere regionale ricorda i “summit” pre-elettorali col futuro sindaco: «Su sua richiesta l’ho incontrato insieme all’assessore regionale De Gaetano. Ci ha parlato di tante cose nell’interesse di Siderno e abbiamo dato nostra disponibilità a lavorare insieme al suo progetto amministrativo. In merito alla composizione della giunta ci disse: “Dateci i nomi del Pd”. E il Pd aveva accettato di avere un assessore e il presidente del Consiglio. Stiamo ancora aspettando di sapere le motivazioni per cui non andavano bene i nominativi del direttivo cittadino». Quanto a Paolo Fragomeni, che ha accettato senza colpo ferire il nuovo ruolo, Romeo puntualizza: «Si è messo fuori per scelta. Noi abbiamo una sola tessera, quella del Pd. Si può dimettere e tornare nel Pd».
Giovanni Puccio, coordinatore regionale del partito, esprime «amarezza per come sono andate le cose» e per il mancato rispetto dei «patti, che in politica sono contratti». Fuda la pensa diversamente. E, per il momento, non sembra intenzionato a fare passi indietro rispetto alle richieste del partito che lo ha sostenuto alle amministrative. 

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