COSENZA Sono stati sentiti, questa mattina negli uffici della Procura di Cosenza, due nuovi indagati per favoreggiamento nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Antonio Taranto, il 26enne ucciso lo scorso 29 marzo a via Popilia, quartiere popolare di Cosenza. I due indagati per favoreggiamento sono Ivan Barone e Riccardo Altomare. I due – secondo quanto è trapelato – si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Sull’inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Antonio Bruno Tridico e Donatella Donato, vige uno stretto riserbo. Gli inquirenti hanno le bocche cucite. Non è chiaro se ci sono anche altre persone indagate per favoreggiamento. Il reato contestato a Ivan Barone, difeso dall’avvocato Antonio Sanvito, è di aver aiutato l’autore dell’omicidio a intralciare le indagini riferendo cose non vere. Barone sarebbe stato presente al momento del delitto. La Procura, nell’immediatezza dell’omicidio, ha iscritto Domenico Mignolo e Leonardo Bevilacqua nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio e porto illegale di armi. Una terza persona, la moglie di Bevilacqua, dallo scorso marzo è indagata per favoreggiamento.
Secondo quanto emerso, Taranto e Bevilacqua la sera prima dell’omicidio, avvenuto all’alba, si trovavano in una discoteca di Rende assieme ad altre persone. Scoppia una lite sfociata soltanto in un’aggressione verbale tra il gruppo di Bevilacqua e altre persone che erano assieme a Domenico Mignolo. I due gruppi avrebbero discusso e poi si sarebbero dati appuntamento a via Popilia dove abitano Mignolo, Bevilacqua, la vittima e anche altre persone che erano con loro nel locale. Attorno alle quattro di notte arriva una segnalazione alle forze dell’ordine che giunti a via Popilia trovano Taranto in fin di vita. Morirà durante il trasporto in ospedale per ferite di arma da fuoco riportate alla spalla. Nell’immediatezza dei fatti iniziano le indagini per cercare di capire che cosa fosse successo all’alba di domenica nel secondo lotto di via Popilia, dove abitano Mignolo e Bevilacqua. Mentre Taranto abitava all’ultimo lotto.
mi. mo.
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