COSENZA Tra la fine del 2012 e l’estate del 2013, a Francesco Caruso, ingegnere e consigliere comunale di Cosenza, sono arrivate un po’ di buone notizie tutte assieme sul piano professionale e politico. Con la campagna elettorale alle spalle e un pizzico di delusione da smaltire – Caruso era risultato il primo dei non eletti nella lista del Pdl –, il giovane professionista si era buttato sul lavoro. E aveva ottenuto una soddisfazione, nel mese di ottobre. Proprio dal Comune nel quale aveva cercato di “entrare” come consigliere. Con una determina del 31 ottobre 2012 era stato nominato come supporto al responsabile unico del procedimento per la realizzazione di un progetto importante: l’intervento di “completamento della chiesa di San Domenico e la rifunzionalizzazione dell’Hortus conclusus del convento”. Lavori per un totale di 1,92 milioni di euro, finanziati con il Por 2007/2013. Nulla di strano: anche se era il primo dei non eletti e di sicuro era più che vicino all’amministrazione comunale, Caruso non frequentava il parlamentino comunale. E qui arriva la seconda evenienza fortunata. Nel mese di luglio del 2013, il sindaco Mario Occhiuto decide di rivedere la giunta comunale: chiama accanto a sé Carmine Manna e Massimo Lo Gullo. Così per il neoincaricato (da ingegnere) Caruso si aprono le porte del consiglio. E, qualche tempo dopo, si schiude il portafogli dell’amministrazione comunale: il 26 agosto l’ingegnere-politico invia una fattura da 50.969 euro, dopo aver «ultimato le prestazioni professionali» e, poco più di 20 giorni dopo, il 19 settembre, una determina dirigenziale impegna la somma necessaria a corrispondere le somme al consigliere-tecnico. Che, così, in pochi mesi, colleziona un paio di buone notizie. Una storia a lieto fine.
p. p. p.
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