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"Granillo", il Comune corre ai ripari

REGGIO CALABRIA La Reggina resterà al Granillo. O almeno questa è l’intenzione del Comune di Reggio Calabria, rappresentato questa mattina dal vicesindaco Saverio Anghelone, dall’assessore allo Spo…

Pubblicato il: 25/06/2015 – 12:27
"Granillo", il Comune corre ai ripari

REGGIO CALABRIA La Reggina resterà al Granillo. O almeno questa è l’intenzione del Comune di Reggio Calabria, rappresentato questa mattina dal vicesindaco Saverio Anghelone, dall’assessore allo Sport Nino Zimbalatti e dall’assessore al Bilancio Armando Neri.
Dopo il polverone della giornata di ieri, nato in seguito a un articolo del Corriere della Calabria in cui veniva spiegato come il Comune – per mano della dirigente del settore Macrofunzione sport, Carmela Stracuzza – avesse negato il rilascio della licenza d’uso dello stadio a causa del mancato pagamento delle competenze dovute per uso e gestione dell’impianto, la giunta di Falcomatà è corsa ai ripari notturni per cercare di metterci una pezza.

Niente concessione in deroga per permettere alla società calcistica e al presidente Lillo Foti di colmare una parte dell’enorme debito nei confronti del Comune e avere così la documentazione necessaria per iscrivere la squadra al campionato entro il prossimo 30 giugno. La decisione presa dalla giunta è diversa: una sorta di “sforzo” da parte dell’amministrazione, denominato «concessione completa», che però non modifica gli oneri da rispettare per la Reggina: «Abbiamo firmato un atto di indirizzo – ha spiegato Zimbalatti – a nome della giunta per far sì che la dirigente si attivi per la concessione dello stadio comunale affinché la Reggina giochi a Reggio. Non sarà questa amministrazione che porterà la Reggina Calcio a essere lontana da Reggio Calabria».
L’atto di indirizzo della giunta, trasmesso alla dirigente Stracuzza affinché produca un atto di gestione, potrà concedere quindi l’uso del Granillo alla società – si presume nelle prossime ore – che però non può ancora tirare il fiato.
Nonostante le buone intenzioni e il tentativo di salvare il salvabile, tuttavia, sorge un problema. È lo stesso Zimbalatti a dirlo: «Bisogna coniugare le esigenze dell’amministrazione e della società, rispettando i termini di legge». In altre parole, la licenza d’uso dello stadio vuole essere un salvagente per la società, che però resta obbligata a restituire quanto dovuto al Comune, pena il decadimento della licenza. Sui tempi che Foti avrà a disposizione per pagare, si esprimerà la dirigente Stracuzza una volta preso atto della delibera di giunta, ma nel frattempo l’amministrazione Falcomatà sottolinea come le intenzioni – purché positive – non siano un modo per privilegiare la Reggina a discapito di altre società. Non è infatti un mistero come tante altre società sportive, seppure minori, siano in difficoltà per la mancata concessione di impianti sportivi: «Useremo lo stesso metro per tutti – ha concluso Zimbalatti – chiunque esso sia».
«Noi siamo per lo sport sano – ha detto Anghelone – e siamo convinti che ci siano dei presupposti perché la Reggina resti a giocare a Reggio, sperando che l’udienza per il fallimento di luglio possa andare al meglio».
L’assessore Neri si appella al «periodo dei sacrifici», quello che notoriamente tutta la città sta attraversando a causa del buco di bilancio del Comune, un Comune che vive col fiato sul collo della Corte dei conti e del piano di rientro decennale varato dalla commissione straordinaria, un piano di rientro in cui rientrano ovviamente anche tutti i soldi che la Reggina calcio ha mancato di versare in questi anni.

«Non faremo sconti a nessuno – ha detto Neri – perché sarebbe ingiusto in un momento storico in cui tutti siamo in difficoltà. Tutti vengono trattati allo stesso modo, non esistono società di serie A e società di serie B. È inutile dire – ha concluso – che concederemo lo stadio e chiuderemo un occhio sugli arretrati perché non è così».

 

Benedetta Malara
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