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Guccione incontra il Forum del terzo settore: sì al confronto

CATANZARO «Sono assolutamente convinto che non si crea sviluppo e lavoro senza coesione sociale; in tal senso le organizzazioni del terzo settore svolgono un ruolo fondamentale». Lo ha detto l’asse…

Pubblicato il: 25/06/2015 – 17:02
Guccione incontra il Forum del terzo settore: sì al confronto

CATANZARO «Sono assolutamente convinto che non si crea sviluppo e lavoro senza coesione sociale; in tal senso le organizzazioni del terzo settore svolgono un ruolo fondamentale». Lo ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali, Carlo Guccione – riporta una nota del portavoce del Forum del terzo settore, Gianni Pensabene – in occasione di un incontro che lo stesso Guccione ha avuto con il Forum. «L’incontro – è detto nella nota – ha sancito l’apertura di un dialogo e di un confronto costante sui temi sociali tra il Forum regionale e la Regione, che verrà formalizzato attraverso un’apposita delibera. I ritardi accumulati nel campo delle politiche sociali nel corso degli ultimi 15 anni sono infatti enormi; all’assenza di programmazione in termini di servizi sociali, territoriali e socio assistenziali corrisponde una mancata attuazione di alcune leggi: come la 328/2000, recepita dalla Regione con la legge 23 ma sostanzialmente non applicata, o la legge 383 sulle associazioni di promozione sociale, tanto per citarne qualcuna. A ciò si aggiunga che la quota di risorse pro capite per rispondere ai bisogni delle fasce più deboli e dimenticate della popolazione, è talmente bassa da assicurare alla nostra regione il triste primato di ultima in Italia. La Calabria è infatti la regione che investe meno in politiche sociali, con 25 euro pro capite per cittadino, contro una media nazionale di oltre 120 euro pro capite». «Le risorse dedicate alle politiche sociali, alle fragilità, alle tante povertà – è detto ancora nella nota – sono assolutamente insufficienti. La previsione di Bilancio, circa 20 milioni di euro, non riesce neanche a coprire il fabbisogno dei servizi strutturati (case famiglia per anziani, disabili, minori). Nulla quindi resta per le politiche di prevenzione, di prossimità, di animazione territoriale, di sostegno e contrasto alle povertà. Ad aggravare in modo pressoché irrimediabile la situazione, contribuiscono inaccettabili ritardi nei pagamenti e la inadeguatezza delle rette. Ormai da diversi anni infatti, i servizi socio assistenziali viaggiano con oltre 12 mesi di ritardo nei pagamenti. Molte strutture sono ai limiti del collasso».

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