La mancanza di uniformità di giudizi sull’esito del voto espresso in occasione delle ultime elezioni amministrative, anche prescindendo dal fenomeno dell’astensionismo, sta a dimostrare che il centrosinistra, per la sua incapacità di mostrarsi unito nella sua espressione territoriale (di cui naturalmente qualcuno dovrà pure assumersene le responsabilità), perde molto della sua credibilità complessiva, con gravi ripercussioni nei confronti della stessa rappresentanza istituzionale nazionale e regionale!
I risultati dell’ultima consultazione elettorale amministrativa in Italia, in Calabria e in provincia di Catanzaro, in maniera particolare, ci interrogano personalmente e collettivamente sulla nostra incapacità di leggere e interpretare la disperazione, la rassegnazione e l’indignazione della gente che, non avendo altri strumenti, si affida all’arma della disaffezione o del voto di protesta per esternare il disgusto nei confronti di un’intera classe dirigente, senza distinguere tra chi detiene ed esercita illegittimamente il potere e chi, invece, legittimamente contesta i soprusi, le angherie e l’occupazione militare di quel potere!
Si spiega così, sia pure sommariamente, la evidente bocciatura che i catanzaresi, votando in controtendenza rispetto alle indicazioni del “potere”, hanno riservato al Pd provinciale di Bruno-Drosi-Magorno-Soriero. Paradossalmente non è del tutto peregrina l’idea di chi sostiene che la situazione appare ancora più complicata non tanto per l’esito della sfida elettorale malamente persa, quanto per la pateticità del tentativo di trasformare la cocente sconfitta (Soverato più ancora di Lamezia Terme) in una improbabile vittoria, magari basata sui risultati di alcuni centri come Girifalco e Davoli, laddove si sono procurate gravissime lacerazioni di cui si avvertiranno le amare conseguenze politiche, se non si avrà l’onestà intellettuale di leggere in profondità le motivazioni del distacco degli elettori e dei simpatizzanti di centro sinistra da certi comportamenti e da censurabili metodi di gestione del partito e della cosa pubblica!
Spetta ora a tutti noi, carissimi Cuda e Drosi, adoperarci con il dovuto impegno per fare tesoro del messaggio elettorale scaturito da queste ultime elezioni e scrivere un nuovo capitolo nella storia della politica catanzarese, a partire dalla ricostruzione di un gruppo dirigente che sia espressione intanto della voglia di pulito e di onesto che la gente reclama ad alta voce, ma che sia nel contempo idoneo a concepire una proposta di governo credibile, in piena discontinuità di metodo con le pratiche del passato, che tutti continuiamo a criticare e dalle quali solo a parole facciamo finta di prendere le distanze.
Guai a immaginare che la sola caduta verticale della credibilità del centrodestra possa essere sufficiente ad assicurare l’intercettazione del consenso degli italiani, dei calabresi e dei catanzaresi e guai a non capire che i destini di pochi non debbano mai essere anteposti agli interessi generali di una nazione, di una regione, di un comune, di un partito!
Conviene a tutti chiudere al più presto la triste parentesi di un congresso mai svoltosi, sicuramente mai vinto, e cancellare insieme l’esperienza di un biennio vissuto senza regole e senza organismi che avrebbe dovuto sancire la chiusura della Provincia e che, invece, sta portando al tramonto del Pd!
*componente assemblea provinciale “fantasma” Pd
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