LAMEZIA TERME Sono state, sostanzialmente, confermate anche in Appello le condanne inflitte in primo grado agli imputati coinvolti nel processo “Remake”, scaturito dall’operazione, condotta da Dda e compagnia dei carabinieri di Lamezia Terme, che a dicembre 2013 portò all’arresto di cinque persone coinvolte nell’estorsione ai danni delle aziende dei fratelli Chirico di Lamezia Terme. Confermata la condanna a 7 anni e 4 mesi per Nicola Gualtieri, Giovanni Torcasio e Pasquale Torcasio. Otto anni e 8 mesi confermati per Domenico Torcasio. Unico sconto di pena per Davide Saladino, condannato a un anno e 8 mesi (pena sospesa), per il quale in primo grado erano stati inflitti 2 anni e 4 mesi. Secondo l’inchiesta, i fratelli Chirico, stanchi di essere vessati, avrebbero denunciato le estorsioni e le intimidazioni cui venivano sottoposti da anni. Due le ditte prese di mira dalle estorsioni: la “Edil Chirico” e un’azienda specializzata nella vendita di legname a cui sarebbero stati sottratti quintali di legna.
Nel corso degli anni la “Edil Chirico” avrebbe subìto diverse intimidazioni: dai proiettili lasciati all’ingresso al tentativo di incendio di un’abitazione di famiglia. Fino alle denuncia dei due imprenditori e all’operazione della Dda. I legali degli imputati, gli avvocati Francesco Gambardella, Gianluca Careri, Lucio Canzoniere, Antonio Larussa e Michele Cerminara, preannunciano ricorso in Cassazione.
Alessia Truzzolillo
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