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Affitti in nero, segnalati 509 evasori nel Cosentino

COSENZA «Un’iniziativa singolare che è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’Università della Calabria e dell’Agenzia delle entrate». Così il comandante della guardia di finanza Gios…

Pubblicato il: 26/06/2015 – 8:44
Affitti in nero, segnalati 509 evasori nel Cosentino

COSENZA «Un’iniziativa singolare che è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’Università della Calabria e dell’Agenzia delle entrate». Così il comandante della guardia di finanza Giosuè Colella ha presentato i dettagli dell’operazione “Athena”, che ha riguardato un’indagine sugli affitti in nero a Rende e Cosenza. In particolare, nell’operazione che prende il nome dalla dea della sapienza, osservando i numerosi cartelli con la scritta “Affittasi” esposti sugli immobili della zona universitaria, sulle bacheche dell’ateneo e sui quotidiani locali, i finanzieri hanno chiesto all’Unical gli elenchi degli studenti fuori sede che sono risultati oltre 32mila. Sono stati individuati 607 immobili affittati in nero, segnalati 509 evasori con recupero a tassazione di oltre 12 milioni di euro tra Irpef e imposte di registro evase. «Le persone segnalate – ha spiegato Colella – non sono soltanto di Cosenza e Rende, ma anche di altri luoghi della provincia. È importante la collaborazione avuta dagli studenti che, dopo aver ricevuto la mail, si sono presentati da noi raccontando la verità dei fatti». «Abbiamo deciso di aderire – ha detto il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci – soprattutto perché va nella direzione del rispetto delle regole. Quello che succede qui è comunque accaduto anche in passato e accade pure oggi altrove e non solo in Calabria. Sono qui per ribadire lo stretto legame tra l’università e la guardia di finanza». Il comandante del Nucleo della polizia giudiziaria, Ciro Ciavarella, ha spiegato che l’attività è partita «dell’ottobre dello scorso anno, meravigliati dal numero di cartelli affittasi, e abbiamo proseguito le nostre verifiche inviando delle mail agli studenti. Parliamo di oltre seicento immobili interessati. L’invio dei questionari ha scatenato una corsa alla registrazione degli affitti. Ci sono quelli che hanno registrato contratti e parliamo di sette milioni di euro. Quindi oltre alla fase repressiva c’è stata una fase preventiva». «Abbiamo notato, infatti, – ha detto il direttore dell’Agenzia delle entrate di Cosenza Filomena De Franco – nel 2014 un incremento della registrazione dei contratti notevole rispetto al 2013. L’abitudine di non pagare le tasse era la regola. Che insegnamento diamo ai ragazzi?».

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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