Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

RIMBORSOPOLI | Il "debole" di Bilardi per porcellane e buffet

REGGIO CALABRIA «Assoluta totale disinvoltura nell’utilizzo delle somme stanziate per i gruppi consiliari». Anche Giovanni Bilardi, che oggi è un senatore del Nuovo centrodestra, finisce nel terrem…

Pubblicato il: 26/06/2015 – 14:26
RIMBORSOPOLI | Il "debole" di Bilardi per porcellane e buffet

REGGIO CALABRIA «Assoluta totale disinvoltura nell’utilizzo delle somme stanziate per i gruppi consiliari». Anche Giovanni Bilardi, che oggi è un senatore del Nuovo centrodestra, finisce nel terremoto di Rimborsopoli. Con un ruolo da protagonista: non solo perché la Procura di Reggio Calabria ne chiede l’arresto ma anche per il suo rapporto disinvolto con la “scocciatura” di quei fondi pubblici da giustificare. Quando Bilardi era il capogruppo della “Lista Scopelliti” bastava, per utilizzare le somme rese disponibili ai gruppi, «soltanto un’autocertificazione da parte dei consiglieri senza alcuna verifica della pezza d’appoggio». E poi c’era una «scarsa comprensione o, piuttosto, disinteresse circa l’inevitabile distinzione tra spese del gruppo e spese del partito». Lo dice lo stesso Bilardi, interpretando a modo suo la legge regionale: «Nel momento in cui un consigliere regionale fa un’iniziativa, non è un’iniziativa personale perché comunque l’iniziativa che fa è chiaro che è un’iniziativa che fa per promulgare la lista sul territorio… il gruppo sul territorio.. è un’iniziativa che, alla fine, è pro domo sua anche, perché comunque è una iniziativa che può portare consensi, ma comunque in tutti i casi questi consensi dove finiscono? Finiscono in un bacino molto più grosso che è il gruppo…». Ripete sei volte in due frasi la parola “iniziativa”. In effetti ce ne vuole molta per mettere in piedi un giro di rimborsi ingiustificati che la Procura stima in 357mila euro.
Il primo tipo di “iniziativa” lo racconta, durante l’interrogatorio del 2013, il pm Matteo Centini: «Qui noi abbiamo per esempio, – chiede a Bilardi – il 22 febbraio 2011, una spesa sostenuta presso Scopelliti 1187 srl. Oggetti in porcellana, confezione regalo: 800 euro… Questo, rispetto all’attività del gruppo aveva una qualche attinenza, se la ricorda questa spesa? Siccome è stata rimborsata con i soldi del consiglio regionale…». Il “non ricordo” del capogruppo non convince il magistrato («ma lei se l’immagina un’iniziativa del gruppo regionale che possa avere a che fare con l’acquisto di oggetti di porcellana?»), ma a Bilardi sembra tutto normale: «Se si fanno delle manifestazioni, se si fanno dei convegni, si utilizzano dei gadget e quindi questo può rientrare…». E «sicuramente si è trattato di una manifestazione» anche per l’acquisto in gioielleria di una penna MontBlanc del valore di 1.100 euro. È tutto coerente con le attività del gruppo, secondo il senatore. A partire dai 1.355 euro speso per articoli da regalo fino ai «gadget per iPad, iPhone e iPod per 6.050 euro, acquistati il 19 dicembre 2011». «Tanti soldini», secondo il pm, spesi proprio sotto Natale.
L’interrogatorio è incalzante. Cita nomi di attività commerciali e date alle quali Bilardi non riesce a far corrispondere nulla di preciso se non generiche «iniziative». Ci sono le due fatture di un bar per «manifestazioni-buffet» da 6.000 euro l’uno.

 

bilardi pasti

 

C’è un ristorante che emette ricevuta per «pasti servizio concordato»: 1.800 euro. Cos’era? «Una manifestazione per promuovere l’attività politica del gruppo». Proprio come un altro pranzo, da 66 pasti, per un totale di 1.518 euro, avvenuto il 17 luglio 2010. I magistrati non riescono a sapere nulla di più, non c’è un’indicazione più precisa. E per fortuna non chiedono delucidazioni sul motoraduno per il quale il gruppo ha investito 2mila euro. O per l’acquisto di 320 tute da ginnastica, per un totale di 5.808 euro. Non solo sport: cento magliette personalizzate, 50 cappellini e 50 portachiavi, forse, avrebbero dovuto portare la “Lista Scopelliti” più vicino alla gente. Così come i 20 pezzi di oggettistica pagati 6.500 euro. Degli iPhone si perde il conto, così come dei soggiorni in hotel. Ma le carte mettono in evidenzia un viaggio del senatore in Sicilia. Dal 7 al 9 settembre 2011, per una spesa di 643,50 euro: «Non pare immaginabile un’occasione istituzionale che possa aver portato il rappresentante di un gruppo consiliare della Regione Calabria nell’amena cittadina di Ragusa» per quel weekend estivo.

 

POLITICA E CANZONETTE La confusione tra gruppo e partito tocca l’apice quando a Bilardi viene chiesto conto delle «spese per il contributo organizzazione spettacoli festa del quartiere di Santa Caterina nei giorni 22-23-24 luglio 2011». Per i pm è tutto chiaro: «Sembra una festa di quartiere». Non per il senatore, che la descrive come un’iniziativa politica del gruppo. E non del partito. Nel quartiere di Santa Caterina, dunque, si sarebbe dovuto discutere dei procedimenti legislativi in atto e del ruolo svolto dalla “Lista Scopelliti” all’interno del consiglio regionale. Bilardi non ha dubbi perché, «nel momento in cui c’era presente uno di noi», la manifestazione diventerebbe immediatamente istituzionale. «Non è solo una manifestazione canora – spiega –, è una manifestazione che prima si discute di politica, si discute del gruppo regionale». Forse è andata allo stesso modo anche per «una serie di spettacoli “cubani”» che compaiono a nome dell’allora capogruppo e sono costati in totale 20mila euro.
Attività politica e attività istituzionale sono, per Bilardi, la stessa cosa. È per questo che la “Lista Scopelliti” ha sostenuto, con il noleggio di 10 autobus sia la “marcia su Cosenza” dell’allora governatore che la manifestazione “Next-Epidemia giovanile” del 26 marzo 2011. Evento che, per la Procura di Reggio Calabria, è «tipica della più ovvia attività di propaganda politico/elettorale». In effetti la sala allestita per il monologo di Peppe Scopelliti era stracolma di giovani. Molti dei quali arrivati a spese della collettività.

 

{youtube}rO6vvsMJQl0{/youtube}

(Il video dell’operazione con il trasporto del televisore da parte di Carmelo Trapani)

 

IL CASO DEL TELEVISORE La caccia al televisore Grundig da 32 pollici occupa uno spazio di rilievo negli accertamenti investigativi. E si incrocia con l’interrogatorio di Bilardi in una scena alla “Totò e Peppino” che gli inquirenti ricostruiscono grazie alle videocamere in funzione negli uffici del consiglio regionale. Poco dopo la fine dell’interrogatorio del senatore (che si conclude alle 18.19 del 17 giugno 2013), accade qualcosa di curioso nei corridoi dell’Astronave. Tra le 20.08 e le 20.09, Carmelo Trapani, il suo collaboratore più fidato, viene ripreso con in mano un televisore (al di fuori della scatola). È, probabilmente, lo stesso che gli investigatori troveranno, quattro giorni dopo, nella sede del gruppo “Scopelliti presidente”, sprovvisto di telecomando e antenna. Lo stesso televisore del quale i pm avevano chiesto conto a Bilardi e che, secondo l’accusa, l’ex capogruppo si affretta a far “rimettere a posto”. Senza immaginare che le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso tutto.

 

Pablo Petrasso

p.petrasso@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x