REGGIO CALABRIA Un capitolo a parte merita il più stretto collaboratore di Bilardi. Carmelo Trapani, per il quale è stato disposto il divieto di dimora in Calabria nell’ambito dell’operazione “Erga Omnes” compare nelle note spesa del gruppo più spesso di un consigliere. Per il senatore c’è una spiegazione semplice: «Lui pagava qualche sciocchezza, qualche altra cosa e poi io gli rimborsavo i soldi». Bene, tutte queste “sciocchezze”, messe insieme, arrivano a 86mila euro (più dei soldi spesi da Bilardi, che sarebbero 25mila euro), «tanti soldini», di nuovo. Ci sono anche rimborsi per spese di 4mila euro. C’è un televisore Grundig LC 32 pollici, un notebook Asus, spese di salumeria. C’è addirittura la sostituzione dei pneumatici di un’Audi. Un’automobile che Bilardi non ha mai posseduto: «Ce l’ha lui (Trapani, ndr) l’Audi», dice ai due pm che lo interrogano. Ma la quota di maggioranza di queste spese rimborsate al suo più stretto collaboratore va alla voce “libagioni”: 32.934 euro per una sequenza interminabile di pasti. Buon appetito.
I magistrati non possono fare a meno di notare (sono parole dell’allora procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza) come alcune spese siano molto difficilmente avvicinabili alle finalità istituzionali del gruppo: «Non so… sedie a sdraio, ombrelloni, lettini… 100 euro per il “Lido delle Stelle”, spese farmaceutiche, per esempio, preparazione magistrale, preparazione galenica?». Non manca nulla: ci sono le spese per i prodotti tipici in salumeria («là ci sono dieci collaboratori, è possibile portagli qualcosa da mangiare?», risponde Bilardi), le cravatte e i foulard per 650 euro. E pure i 3mila euro per il “Carnevale 2011”. Perché la politica, in fondo, è tutta un gioco di maschere.
p. p. p.
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